Palermo-Catania 3-1: ospiti in partita solo nel finale

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PALERMO – Dalle parole ai fatti, dai microfoni al campo. La settimana di vigilia ha detto poco ed allo stesso tempo troppo. Non c’è il tutto esaurito al Barbera, ma chi del calcio ama quel che passa sul campo più di ciò che va in televisione non poteva mancare all’appuntamento col derby di Sicilia. C’è tutto, e chi non c’è forse non c’è mai stato, almeno non col cuore: parliamo di tifosi, parliamo anche di dirigenti.

Nel Palermo c’è Rios e non Viola, una sorpresa alla lettura delle formazioni. Il nazionale uruguayano torna in campo dopo una serie di mancate convocazioni che ne hanno messo in forse la permanenza in rosa già al suo primo anno di militanza. Nel Catania non c’è Bergessio ma neanche Doukara, prima occasione da titolare in campionato per Morimoto.

Primi minuti poco concitati. Le due squadre sbagliano parecchio a centrocampo. Un tiro di Ilicic al 6°, una punizione di Lodi al 7°, quanto basta per riscaldare i soli guantoni dei due portieri. Al 9° l’errore che non bisogna commettere, Spolli in spaccata devia con la suola quanto basta per servire Miccoli che, dal limite dell’area, inquadra il sette e mette la sfera all’incrocio, dove Andujar non può nulla. Rosanero in vantaggio, il pubblico locale si galvanizza. Il Catania soffre laddove l’agonismo dei padroni di casa è più spiccato, a centrocampo. Lodi ed Almiron non riescono a dialogare e quando trovano la via gli avversari hanno già ripiegato serrando i ranghi davanti alla porta di Benussi.

Il Catania non sembra mai in partita. Anche quando difende si espone lasciando varchi madornali in cui si fiondano i veloci attaccanti rosanero. Al 19° Brienza approfitta di una sventurata chiusura di Marchese su Morganella per saltare Spolli e concludere a rete da dentro area, Andujar si salva (fortunosamente) mandando il pallone sulla traversa. Indolenti le giocate di Barrientos, è come giocare un uomo in meno. Al 27° Miccoli serve Morganella in area, a tu per tu con Andujar, inserimento leggibile ma inosservato dall’intera difesa, l’esterno manda sul petto di Marchese, angolo. Al 33° risposa rabbiosa del Catania, Morimoto sradica palla al difensore ma anziché servire Barrientos, involatosi in area, insiste nella corsa, conclude dal limite, a lato.

L’agonismo del Palermo viene assecondato dalla poca severità di Romeo, molto permissivo in occasione di non pochi interventi rudi. Il primo giallo arriva al 40°, per numero di falli commessi raggiunti su Gomez: ne fa le spese Munoz. Al 42° ci deve pensare Spolli a sfondare la difesa rosanero, partendo dalla sua difesa, contatto in area, rigore reclamato e non concesso: ammonito per proteste insieme a Donati. Al 43° si fa male Izco, dentro Castro. Al 45° punizione di Lodi sotto l’incrocio dei pali, Benussi vola riparando in angolo e riscattando la rete subita al Massimino con simili modalità. Allo scadere Romeo ferma un’azione del Catania ben avviata quando Lodi si trova al limite dell’area, ed allora si capisce che è proprio un primo tempo da dimenticare.

L’infortunio di Izco complica ancor più le scelte di Maran che, come sempre in sofferenza contro i centrocampo folti, si volta in panchina e non trova l’elemento che possa dare la scossa. Il Palermo con poco fa tantissimo, sospinto dal pubblico ma ancor più da un animo combattivo che il Catania non ha o non mostra. Come nella marcatura di Brienza che, al 49°, è libero di restare in equilibrio sulla linea d’area etnea attraversandola da destra a sinistra per servire Ilicic che da fuori area trafigge Andujar con un angolatissimo rasoterra. Palermo in vantaggio, doppiamente e meritatamente. Inutili le contromosse di Maran. Quando al 63° Barrientos manda sui guantoni di Benussi un pallone che solo chiedeva di esser spinto in rete non si capisce più come il Catania potrebbe tornare in partita. Giusto una punizione di Lodi al 69° salva almeno l’onore del tabellino per i rossazzurri. Splendida la traiettoria disegnata ancora una volta su calcio piazzato dallo specialista rossazzurro.

I minuti successivi vedono il Catania più propositivo, ma il risultato è già stato compromesso dalla prestazione offerta fino a quel momento, priva di carattere, della giusta cattiveria e della voglia di conquistare tre punti su di un “campo” le cui asperità erano ben note. Al 75° occasione per Legrottaglie, colpo di testa debole ma insidioso trattenuto da Benussi. Al 77° conclusione al volo di Brienza, bella ma a lato. Al minuto 80 Spolli da ultimo baluardo nega il 4-0 a Morganella, che conclude a botta sicura. All’85° ammonizione per Gomez che insieme a Spolli salterà la sfida col Milan. All’87° conclusione di Dybala che dà l’impressione del goal.

Si conclude troppo tardi una partita che il Catania ha inizio troppo tardi. Si conclude tra gli olé del pubblico di casa. Si conclude, sul campo, ma nello spogliatoio si dovrà far qualcosa perché non lasci segni negativi né strascichi. Alla riprova Milan l’ardua sentenza, già Venerdì.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]