Palermo, Delio Rossi: “Pastore un predestinato, Kjaer mi ha un pò deluso. Orgoglioso per Pandev”

225

Delio Rossi, in un’intervista rilasciata a TuttoMercatoWeb, si racconta a 360 gradi, parlando di Palermo e del suo futuro in panchina.

Rossi, è lontano dai campi di gioco. Come trascorre le sue giornate?
“Sto facendo, in dieci giorni, quello che fanno gli umani in dodici mesi (sorride,ndr). Ovvero pagare le bollette, stare appresso a mia figlia, la più piccola, che ha gli esami di terza media e poi altre cose come sistemare la casa, parlare col giardiniere e così via”.

Sono arrivate le chiamate di Inter e Fiorentina?
“Sono arrivate chiamate da altre squadre, ma da queste due no”.

È vero che ha rifiutato l’Atalanta?
“È vero che certe squadre mi hanno chiamato, ma a loro ho detto che avrei prima dovuto finire il mio lavoro con il Palermo e che mi avrebbero dovuto aspettare. Altre richieste invece le ho declinate dicendo che non ero la persona giusta”.

Ha sempre allenato squadre di medio livello. E adesso il suo nome viene accostato all’Inter.
“Se una squadra come l’Inter ha pensato a me è motivo d’orgoglio. Significa che ho seminato bene”.

Alla Fiorentina invece potrebbe ritrovare Pantaleo Corvino.
“Con Corvino ho un buon rapporto. Pantaleo Corvino, come Walter Sabatini, è il miglior ds che ho incontrato nella mia carriera”.

Perché Delio Rossi non ha mai allenato una grande squadra?
“Forse non me lo merito”.

Ci pensa che, ai tempi della Lazio, se non si fosse tuffato nella fontana dopo aver vinto il derby contro la Roma, adesso sarebbe potuto diventare l’allenatore dei giallorossi?
“Quello è stato l’espletamento di un volo ecclesiastico. Non penso sia questo il motivo”.

Però Sabatini, almeno per un attimo, avrà pensato a Delio Rossi per la panchina della Roma.
“Sicuramente si, anche perché abbiamo un buon rapporto professionale ed umano. Credo abbia valutato ciò che ha ritenuto opportuno. Il nostro rapporto comunque non è legato alle vicende professionali”.

Cosa si aspetta dalla nuova Roma?
“Walter è un profondo conoscitore di calcio. Cercherà di fare un giusto mix tra giovani ed affermati. Magari questo progetto non potrà essere vincente da subito e quindi sarà difficile da far digerire inizialmente alla piazza. Ma penso che anche la scelta dell’allenatore sia intrigante, perché si tratta di un tecnico che arriva per la prima volta in Italia”.

Qual è il calciatore, tra quelli che ha allenato, di cui va più orgoglioso?
“Potrei dire Pastore, Hernandez e tanti altri. Ne ho avuti tanti, ma dico Pandev perché ha alzato la Champions League al cielo”.

Zamparini dice che Pastore vale 50 milioni di euro.
“Non sono un operatore di mercato e quindi non conosco la valutazione di Pastore. Sono convinto che il Flaco sia un predestinato, non so se sia pronto adesso ma è un calciatore predestinato”.

Sorpreso dal mezzo flop di Kjaer al Wolfsburg?
“Si e no. Mi spiego: ha grandi qualità, se sei nel nido, anche se puoi diventare un’aquila reale, i primi passi devi farli quando ti senti sicuro. Lui non è prontissimo per un discorso legato al lavoro del reparto difensivo. Ma a livello individuale può giocare in qualsiasi squadra”.

El Shaarawy sarà un giocatore del Milan. Che ne pensa?
“Per me i giocatori sono di due categorie: bravi e non bravi. Indipendentemente dalle cifre. El Shaarawy ha delle qualità, ma mi riesce difficile dare un giudizio su un giocatore che non ho mai allenato. Un calciatore devi vederlo allenare e soprattutto notare le sue caratteristiche mentali, fisiche e così via. Dalla televisione ho visto giocare Neymar ed è pronto per qualsiasi big (sorride,ndr). Questo ragazzo al Milan troverà altri dieci El Shaarawy, mentre in un’altra squadra potrebbe avere maggiore spazio. L’unica differenza è questa”.

Prima dell’inizio del campionato la ritroveremo in panchina?
“Se troverò una squadra che farà scoppiare la scintilla e capirò di poter essere la persona giusta per portare avanti un determinato progetto accetterò. Altrimenti aspetterò l’occasione giusta”.

[Alessandro Buttitta – Fonte: www.tuttopalermo.net]