Palermo, Zamparini: “La prima volta che ho visto giocare Pastore ho pianto”

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Lunga intervista oggi al presidente del Palermo Maurizio Zamparini sulle pagine del quotidiano torinese Tuttosport. Gli argomenti, ovviamente, sono quelli all’ordine del giorno, da Pastore a Rossi, dalla sceicco alla polemica con Sonia Alfano, passando per la costruzione del nuovo stadio e le ambizioni dei rosanero per questo campionato: “Penso che possiamo vincere cinque-sei gare di fila, abbiamo le potenzialità per fare una lunga striscia positiva già a partire da domenica. Dobbiamo vincere soprattutto contro le squadre che sono alla nostra portata, solo così potremo diventare un grande club.

La prima volta che ho visto giocare Pastore mi sono venute le lacrime agli occhi. Sono convinto che fra un paio di anni vincerà il Pallone d’Oro. Fosse per me non lo venderei nemmeno per settanta milioni di euro, adesso gli aumenteremo l’ingaggio, ma su di lui ci sono tanti grandi club anche se offerte ufficiali non ce ne sono. Il futuro di Pastore dipende prima di tutto dalla sua volontà. Fra qualche giorno sarò a Riyad, dove lo sceicco con il quale sono in affari ha una scuola calcio.

Proverò a convincerlo ad entrare nel Palermo. Il prossimo anno compirò settant’anni, potrebbe essere lui a rilevare il club un giorno, io magari potrei restare presidente onorario. E con i suoi capitali sarebbe più facile tenere giocatori come Pastore. Lo stadio? Quello lo farò a prescindere, l’investimento sarà mio. Fra due anni si parte. Le mie polemiche arbitrali? Mi sono visto con Nicchi, ha ammesso che il rigore con la Fiorentina non c’era, così come non c’erano certi fuorigioco che ci sono stati fischiati con il Lecce. Si può cambiare solo inserendo la moviola, ma un primo passo potrebbe essere quello di mettere a disposizione un monitor al quarto uomo per rivedere certe azioni.

Le polemiche con la Alfano? Mi trovo al centro di una vicenda giudiziaria a Benevento, ma ho la coscienza a posto. Non capisco perché la signora Alfano si sia accanita contro di me, la querelerò”. Infine una chiusura sul mister Delio Rossi: “Rossi è un grande allenatore, è un tecnico che insegna calcio e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma come tutti gli allenatori è convinto di avere inventato il calcio, ma non è così. Per me ogni esonero è stato una sofferenza, ma penso di averci azzeccato quasi sempre. Con Zenga sono rimasto in ottimi rapporti, da Ballardini mi sono sentito tradito, Guidolin è uno che pensa solo a se stesso”.

[Giusy Genuardi – Fonte: www.tuttopalermo.net]