D’Aversa: “Dobbiamo affrontare la finale con maggior piglio”

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Il tecnico del Parma D’Aversa ha evidenziato una flessione della sua squadra sotto l’aspetto mentale, da non ripetere nella finale di sabato

FIRENZE – Al termine della partita vittoriosa contro il Pordenone, che ha regalato al Parma l’accesso alla finale dei playoff di Lega Pro, Roberto D’Aversa, allenatore dei gialloblù, ha commentato la gara.

La gara di ieri

Roberto D'AversaIl tecnico ha voluto fare i complimenti alla squadra avversaria, a suo parere, una delle migliori della Lega Pro. Si é detto dispiaciuto che i suoi ragazzi non siano riusciti ad approfittare del vantaggio.

A una squadra che ha grandi ambizioni non deve succedere. Per fortuna alla fine quello che conta é il risultato. La finale dovrà essere affrontata con maggior piglio.

D’Aversa ha spiegato che i cambi effettuati a gara in corso sono stati dettati dagli infortuni. In particolare quello di Scozzarella, che si è fatto male alla caviglia prima e bloccato con la schiena al momento del rientro in campo. E ha voluto zittire tutti coloro che hanno voluto parlare di calo fisico della squadra nel secondo tempo.

A suo modo di vedere le cose non c’é stata alcuna flessione sotto l’aspetto atletico. C’é stata invece sotto l’aspetto mentale, quello che alla fine governa tutto. E questo ha portato ad avere qualche difficoltà contro una squadra che gioca bene a calcio e che può far gol a dieci minuti dal termine.

Uno sguardo alla finale

Per la finale di sabato D’Aversa dovrà valutare bene il recupero di Scozzarella e far fronte alle squalifiche di Corapi e Scaglia. Il tecnico ha dichiarato che non gli interessa chi sarà l’avversario. Ciò che gli importa é vedere il “suo”  Parma giocare come può e sa fare. Spensierato.

Senza farsi condizionare dal fatto di essere favorito oppure no. Si é detto contrariato sugli orari scelti per le ultime gare, quelle più importanti. Trova, infatti, assurdo giocare andata e ritorno degli ottavi e dei quarti,  per poi disputare la semifinale di martedì sera, in uno stadio di Firenze praticamente vuoto.