Pescara: i biancoazzurri tornano a “scommettere” sui giovani

259

logo-pescaraQuesto è il racconto di una “trasferta”, destinazione Rivisondoli. Che un po’ di aria fresca di montagna e una manciata di sano tifo arrivino anche dalle parti di chi non c’era. A giudicare dai molti che sfidando la pioggia, quasi una caratteristica imprescindibile di quel gioiellino incastonato tra le montagne, hanno riempito la tribuna – senza contare i Rangers che arrivano “rumorosi” come sempre e ricreano una piccola curva anche lì – l’entusiasmo si sta pian piano riaccendendo. Ammesso che si sia mai spento. L’amichevole è tutta biancazzurra. “Gialli” contro “Blu”, risultato finale di 3-2.

Ecco le formazioni. In divisa gialla: Pigliacelli, Balzano, Frascatore, Rizzo, Schiavi, Bocchetti, Cutolo, Nielsen, Vukusic, Bjarnason. In divisa blu: Pellizzoli, Perrotta, Rossi, Viviani, Zuparic, Capuano, Di Francesco, Brugman, Sforzini, Ragusa, Piscitella. Marcatori: Cutolo nel primo tempo, Fornito, Ragusa – con una doppietta – e Bocchetti nel secondo tempo.

A scendere in campo è una squadra dal volto quasi interamente ridisegnato, che non porta più le cicatrici della stagione passata, ma una ventata di freschezza e di gioventù. Gioventù che ha tanta benzina nelle gambe e tanta voglia di conquistare il cuore dei pescaresi, insieme a traguardi personali ancora più alti. Sono poche le note “stonate” di un pomeriggio positivo per il Delfino. Prendi uno Sforzini non nella sua forma migliore o un Vukusic alla ricerca di un antidoto per spezzare la serie negativa che dura da mesi.

Capitolo Cascione. Il giocatore – che, per la cronaca, ha avuto un breve colloquio con la tifoseria ultras prima della partita a cui non ha preso parte – a detta dell’ AD Iannascoli potrebbe rimanere al Pescara. Ma voliamo oltre. Ancora un poco e sarà l’inizio di una stagione nuova, che si presenta non più come un grande castello di carte, costruito sulla speranza e l’inesperienza, che rischia di sgretolarsi.

Puoi respirare più fiducia e concretezza nell’aria, da un lato perché la categoria non è più la A – che, come abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, non perdona errori e debolezze di nessun tipo – e, quindi, si può “scommettere”, questa volta sì, su giovani di prospettiva da valorizzare, dall’altro perché alla guida dell’armata biancazzurra c’è un tecnico d’esperienza. Per fare dell’ironia, sì, possiamo dire che questa volta siamo un po’ più “sereni”.

[Alessandra Pelliccia – Fonte: www.lavocedeipescaresi.net]