Prandelli: “Voglio tornare ad allenare in Italia. Campionato? Interessante”

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intervista

Le parole dell’ex Commissario Tecnico della Nazionale Italia nel corso di un’intervista concessa ai microfoni di Radio Uno.

ROMA – Cesare Prandelli ha parlato nel corso di “Radio Anch’io lo Sport” su Radio RAI Uno. Queste le parole dell’ex allenatore della Fiorentina a cominciare dal nostro campionato: “E’ un campionato molto interessante perché c’è la voglia di recuperare il distacco dalla Juventus. La campagna acquisti dell’Inter, del Milan e della Roma, può creare un campionato interessante. Il primo campionato senza Buffon e Marchisio? Non solo da un punto di vista tecnico ma probabilmente anche per creare quel famoso zoccolo duro che trovi nello spogliatoio quando arrivano i nuovi. Da questo punto di vista ci vorrà del tempo per capire quali saranno i futuri leader, soprattutto in Nazionale”.

Poi spazio proprio alla nuova Italia di Mancini: “Il problema della nostra Nazionale è questo. Dovremo avere più attenzione nei confronti dell’Italia Noi siamo molto competitivi fino ai 20 anni, basta pensare alle Under che hanno fatto le finali europee. Vuol dire che abbiamo qualità. Poi arrivando ai 20 anni incontrano un muro e dovremmo cercare di buttarlo giù. Quando Lega e Federazione avranno un programma comune allora torneremo ad avere giovani di qualità in Serie A. Il progetto comune però sembra difficile? L’hanno fatto tutti in giro per il mondo. Quando c’è la Nazionale tutti diventano i primi tifosi, occorre programmare. Da un punto di vista economico il calcio sta rispiegando le ali, ma non da un punto di vista tecnico”.

Sull’acquisto di Ronaldo e sulla sua gestione dichiara: “Sono sempre molto curioso quando Allegri parla di lui. Ma penso che sia semplice perché è un esempio di professionalità e serietà. Quando hai davanti un calciatore come lui che diventa un riferimento giornaliero penso che sia molto semplice. Tatticamente ha molte possibilità. Ha un carisma straordinario e non a caso, la Juventus ha fatto segnare altri giocatori perché molte attenzioni sono sul portoghese. Penso che sia una gestione facilissima, poi è chiaro che l’esperienza di Allegri lo porterà a toccare le corte giuste di un calciatore così ambizioso. Quale partner per farlo rendere al massimo? Ha bisogno di giocatori davanti a lui che fanno movimento e spazio. Lui sa dove andare, ha i tempi perfetti. Ci sono molte soluzioni. Dipenderà molto dalla condizione fisica e dagli avversari, ma non ha assolutamente bisogno di un calciatore con caratteristiche ben precise”.

E infine, ma non per importanza, la grande voglia di tornare ad allenare in Italia: “Se Ancelotti è tornato dopo 10 anni, posso tornare anche io. Io sento il fuoco dentro e ho voglia di tornare ad allenare in Italia. Ho rifiutato tante squadre all’estero, ma l’estero non fa per me e quindi aspetto di tornare ad allenare in A”.