Roma al giro di boa con gli stessi punti dell’anno scorso. Niente drammi per Juan

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È bene fare una premessa: le ‘giornate no’ capitano a tutti. Oggi è stato il turno di Juan che, in appena 45 minuti, ha commesso due grossolani errori che nessuno si sarebbe mai aspettato da un campione come lui. Errori che la Roma ha pagato caro, uscendo con zero punti da Marassi. Fino all’espulsione di Julio Sergio, la Roma aveva imbrigliato bene la manovra dei doriani che, dopo i primi minuti, stavano trovando difficoltà ad avanzare sulle fasce. In avanti, la banda di Ranieri si era affidata all’estro e alla fantasia di Vucinic, in giornata più che positiva.

Il montenegrino, complice un Menez non al meglio, aveva preso per mano la squadra inventando il gol del vantaggio con un’intuizione geniale. Pur non offrendo un gioco spumeggiante, la Roma aveva arginato gli avversari, controllando la gara e affidandosi alla qualità dei tre davanti per ripartire in avanti. Il copione è stato poi stravolto dal doppio harakiri di Juan che, a fine gara, si è pubblicamente scusato addossandosi interamente la colpa della sconfitta.

La Roma chiude così il girone di andata a quota 32 punti, gli stessi ottenuti l’anno scorso al termine del girone di andata. Questo dato porta a due riflessioni, una positiva e una negativa. Al giro di boa dello scorso anno il distacco dalla prima in classifica era di ben 13 punti (l’Inter ne aveva 45) e i giallorossi sfiorarono comunque il titolo perdendolo ingenuamente proprio contro la Sampdoria. Niente è precluso, quindi, per il prosieguo della stagione poiché questo è un campionato anomalo, e forse anche mediocre.

Il primo bilancio, seppur provvisorio, non può però essere positivo perché viziato da una partenza disastrosa, come accaduto lo scorso anno, con la differenza che questa volta non c’è stato alcun cambio di allenatore con Ranieri che ha potuto modulare la squadra a sua immagine e somiglianza fin dall’inizio. Inoltre, la rosa è migliorata rispetto alla passata stagione: basti ricordare gli innesti tra gli altri di Greco, Simplicio, ma soprattutto di Borriello. La classe, la qualità e la forza per far bene ci sono, i numeri per ora no.

Ma c’è ancora tempo.

[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]