Roma-Atalanta 2-0: ripartire dai primi ottimi trenta minuti

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La sfida tra le due ferite, ha premiato la Roma, squadra più forte e decisamente favorita nei pronostici della vigilia. L’Atalanta, purtroppo, dopo la sconfitta pesante contro il Torino, avrebbe voluto un incontro più abbordabile per potersi rifare, ma incontrare la Roma fuori casa, dopo che a sua volta i giallorossi avevano perso malamente contro la Juventus, far risultato, era impresa che solo pochi inguaribili tifosi duri e puri, credevano possibile.

DENIS DA ROTTAMARE? – Eppure per i primi 30’ l’Atalanta ha creato ben 4 nitide palle gol, di cui una sprecata in modo incredibile da Denis a tu per tu con il portiere della Roma e invece di passare a De Luca, per il più comodo dei gol, ha calciato contro Stekelenburg. Normale che un attaccante in crisi di gol, voglia rifarsi, ma il bene della squadra deve essere messo davanti al bene del singolo. Se i nerazzurri fossero passati in vantaggio, la partita, considerato anche il clima ostile che cominciava a sollevarsi dagli spalti dell’Olimpico, avrebbe preso probabilmente un’altra piega.

PARTNER DI DENISDi Luca, spalla di Denis ha fatto molto bene, ma diventa inutile  quando l’Atalanta si ostina a giocare sulle fasce con cross dal fondo. Non ha senso nel momento in cui manca un colpitore di testa (alla Pazzini per intenderci), o una torre che possa appoggiarsi a Denis. Con De Luca, Moralez e il Tanque, l’Atalanta deve andare per vie centrali, con palloni in profondità, se ci si ostina a mettere palloni alti e morbidi in mezzo all’aria, il solo Denis può far ben poco.

CENTROCAMPO – Cigarini ha piedi raffinati, quando la squadra gira, sale in cattedra pure lui, ma quando la squadra subisce, allora sparisce dal gioco. Cigarini, per caratteristiche, è un giocatore che ha bisogno di spazi per esprimersi al meglio, se è pressato va in netta difficoltà, è lento ad impostare e nella corsa. Al suo fianco ci vorrebbe un giocatore che sappia tamponare e ripartire, un ruba palloni bravo tecnicamente che dia una mano pure in difesa (Donati sarebbe servito come il pane). Cazzola questo servizio non può darlo e l’Atalanta, nel punto nevralgico del campo paga pesantemente dazio.

MANCANZA DI REAZIONE, FRAGILITA’ MORALE – Se per i primi 30’ l’Atalanta ha fatto la partita, dopo il gol, è calato il sipario. La giocata del campione che ai nerazzurri ovviamente manca, ha fatto la differenza, ma la cattiveria e fame agonistica che ha sempre contraddistinto i nerazzurri, sparisce nel momento in cui si devono affrontare le prime difficoltà a partita in corso. Una fragilità morale preoccupante. Come contro il Torino, il gol dei giallorossi, ha affondato nel morale la truppa di Colantuono che hanno rischiato di naufragare nell’ultimo quarto d’ora di gioco del primo tempo. Un rigore negato ai giallorossi, ha portato i nerazzurri con un parziale di svantaggio minimo che si poteva benissimo ribaltare e invece nulla. Nel secondo tempo è sembrata un’Atalanta sulle gambe sia fisicamente che moralmente, e il secondo gol di Bradley ha spento la luce definitivamente.

SOSTA POSITIVA O NEGATIVA? – E ora? I 15 giorni di sosta forse permetteranno alla squadra di Colantuono di riordinare le idee ed effettuare un richiamo atletico per ripresentarsi al doppio impegno contro Siena in casa e Pescara fuori, nelle migliori condizioni psico-fisiche migliori. E’ chiaro che quando si attraversa un periodo difficile, si vorrebbe subito riscendere in campo per raddrizzare la situazione, ma per ora guardiamo la classifica che desta preoccupazione nei numeri, ma se Colantuono saprà ripartire dal primo tempo con il Torino e dai primi 30’ contro la Roma, allora l’orizzonte non è così cupo.

[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]