Roma, Carles Perez: “Fonseca fondamentale per il mio trasferimento”

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Le parole dell’esterno offensivo della Roma nel corso di una lunga intervista rilasciata su Youtube con il giornalista spagnolo David De Las Heras.

ROMA – Carles Perez, esterno offensivo della Roma, ha rilasciato una lunga intervista su Youtube con il giornalista spagnolo David De Las Heras. Queste le sue parole: “Siamo chiusi nelle nostre case. Sto bene, mi alleno e poi gioco alla playstation. Sono da solo perché quando è successo tutto questo la mia famiglia era fuori. Li sento tramite facetime. Spero che a breve termine possano essere qui”. Sul passaggio alla Roma ha dichiarato: “Avevo diverse offerte. Dalla Germania, dalla Spagna e dall’Inghilterra. Un giocatore che fa un trasferimento sceglie il posto in cui sente più fiducia. Mi ha chiamato Fonseca e mi trasmesso fiducia totale. La città mi piace e la Roma è un grandissimo club. Avevo sempre voluto visitare Roma, anche se non lo ho fatto molto a causa di tutto quello che è successo. È una città spettacolare, i tifosi sono calorosi e incredibili. Sono molto contento di stare qui”.

Sul suo ruolo: “A Fonseca ho detto che mi piace giocare a piede invertito. La differenza è che ero abituato a giocare più esterno, mentre qui agisco più dentro al campo. Ho più contatto con il pallone perché gioco più stretto nel campo e non come un esterno aperto. La verità è che sono molto fortunato quando si parla di gol. Anche in Liga ho segnato all’esordio da titolare. Ho potuto giocare soltanto un mese o poco più, però mi sono adattato bene allo stile di gioco della squadra, a quello dei compagni e anche al modo di giocare qui in Italia, un po’ diverso dalla Spagna”.

Sul Barcellona: “Giocare al fianco di gente come Messi, Piqué, Busquets ti lascia a bocca aperta. Ci sono campioni che hanno vinto, ci vuole anche rispetto nei loro confronti. L’addio è stato duro, l’ho vissuto male, non lo capivo. Avevo avuto occasione di partire e sono sempre rimasto, questo mi ha fatto male. Mi è dispiaciuto il comportamento che hanno avuto con me. La cessione? Setien Mi ha detto i suoi piani, in attacco aveva i giocatori che aveva e mi ha spiegato come vedeva la squadra. Da una parta l’ho capito, dall’altra non credo che fossero le spiegazioni che dovevo ricevere. Però va bene, alla fine il calcio non finisce qui. Io voglio essere un calciatore professionista e a 22 anni non ho voglia di perdere tempo. Mi sono fatto dire le opzioni che avevo e quindi ho scelto di andare alla Roma, che è una squadra straordinaria. L’ho scelta per il clima perché qui c’è sempre il sole come a Barcellona, per la lingua perché in Germania e Inghilterra sarebbe stato più complicato capirsi e un po’ per la storia della Roma”.

Infine il paragone con Robben: “Se devo essere sincero ultimamente mi hanno paragonato di più con Pedro, visto che anche lui è stato al Barca. Da quando però ero piccolo che tutti mi paragonavano con Robben. Entrambi giochiamo a piede invertito, con la predisposizione ad entrare nel campo. È una delle mie caratteristiche. Robben però è un grandissimo. Degli altri giocatori che sono nel mio ruolo mi piacciono Neymar, Cristiano Ronaldo, però sin da piccolo c’è sempre stato Messi. L’ho visto sempre alla televisione da piccolo. Apprendere da lui in allenamento con la prima squadra è stato il massimo”.