Roma-Milan: la chiave tattica

264

logo-milanQuesta sera all’Olimpico andrà in scena la sfida tra Roma e Milan; partita molto importante per i rossoneri che hanno la possibilità di confermare l’ottimo momento di forma che li vede protagonisti di una striscia di quattro vittorie consecutive in campionato e fornisce loro l’occasione di sorpassare proprio i giallorossi in classifica, i quali come la squadra di Allegri hanno collezionato un avvio incerto, per poi trovare la quadratura del cerchio strada facendo.

Questa analogia non è figlia del caso, ma si origina dal fatto che le due squadre hanno diversi punti in comune: prima di tutto, entrambe le formazioni sono alle prese con un processo di rinnovamento radicale. La Roma e il Milan sono, tra le cosiddette grandi, le squadre che stanno maggiormente puntando sui giovani: El Sharaawy, De Sciglio e ultimamente Niang da una parte, Marquinhos, Dodò [anche se fermato da diversi infortuni], Florenzi, Lamela e Destro dall’altra. Con l’avvento di Zeman la Roma ha dovuto rivedere profondamente i propri schemi di gioco per conformarsi alle idee del Boemo, mentre dall’altra parte Allegri è stato costretto a rimettere in discussione le certezze tattiche della propria squadra causa l’addio di Thiago Silva ed Ibrahimovic: ovvio che quando si cambia radicalmente strategia e ci si affida a giocatori molto giovani, e quindi per definizioni soggetti a prestazioni altalenanti, il cammino sopratutto all’inizio può rivelarsi abbastanza incostante.

QUI ROMA

Zeman ci ha messo un po’ di tempo a prendere le redini di questa squadra: è arrivato a Roma con le proprie convinzioni e con il mandato di dare grande spazio ai giovani. Per realizzare questo il Boemo ha preso scelte impopolari che hanno portato destabilizzazione dello spogliatoio; il caso De Rossi e l’adattamento alle strategia dell’allenatore hanno complicato non poco il lavoro di Zeman, che però adesso ha in mano una squadra che fa dei giovani della propria rosa i suoi punti forti e che somiglia sempre di più ad una squadra Zemaniana, sia nel gioco che nei risultati molto rotondi e a volte clamorosi.

QUI MILAN

Anche i rossoneri ormai sembrano a proprio agio con la nuova filosofia di gioco; il 4-3-3 è ormai pienamente assimilato dai giocatori e inizia a dare risultati sia dietro sia davanti, con la conseguenza che sia la retroguardia che la fase realizzativa hanno iniziato a rendere decisamente meglio. Non sarà facile però tornare da Roma con tre punti in tasca, in quanto la squadra di Zeman, come quasi tutte le squadre del Boemo, rappresentano spesso mine vaganti e, giocando in un modo abbastanza particolare, diventano difficilmente contrastabili se non si interpreta la partita nel modo corretto.

LA CHIAVE TATTICA: Troppo facile dire che la Roma è forte in attacco e debole dietro. Preferisco sottolineare che la Roma è una squadra da tripla  in quasi tutte le partite che affronta: può essere in giornata e dunque travolgente e difficile da contrastare per chiunque, oppure può scendere in campo scarica e diventare un avversario semplice per ogni formazione del campionato italiano. Contro una squadra che fa del gioco a terra, delle verticalizzazioni improvvise e dell’estro di Pjanic [in un grandissimo momento di forma] e Totti le proprie armi principali in questo momento, occorre una partita ordinata in fase difensiva. Molto spesso infatti riescono ad aver ragione della Roma squadre disciplinate dal punto di vista tattico; in avanti invece penso che i rossoneri debbano insistere molto sugli esterni. Il modo di giocare di Zeman infatti spesso mette in affanno le proprie corsie laterali difensive, che rimangono spesso sguarnite di fronte ai propri avversari.

DA SCHIERARE: Per quanto precedentemente detto, dovrebbe essere nuovamente la partita buona di El Sharaawy, che potrebbe trovare terreno fertile per le proprie giocate sugli esterni dell’attacco. Importante sarà anche cercare di portare il più spesso possibile Montolivo nella zona di Tachsidis: il Greco infatti, fino a qui preferito sistematicamente a De Rossi, ha offerto prestazioni per ora contrastanti e potrebbe rappresentare l’anello debole dei giallorossi in mezzo al campo.

DA EVITARE: Il Milan è atteso da una partita molto dinamica e che facilmente si giocherà sopraritmo. Proprio per questo, Massimo Ambrosini potrebbe andare in affanno contro la trequarti giallorossa, zona sempre densa di uomini di talento e che amano il gioco palla a terra. Il capitano potrebbe dunque non essere messo nelle condizioni di esaltare la propria fisicità e la propria abilità nel gioco aereo: a lui preferirei Muntari [compatibilmente con le condizioni del giocatore, che però risulta convocato] oppure, qualora non avesse i novanta minuti nelle gambe, potrebbe pagare l’azzardo di arretrare di qualche metro il raggio di azione di Kevin Prince Boateng a partita in corso, con l’inserimento di Pazzini [o Niang?] per la parte finale dell’incontro.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]