Samp sprecona, ingenua e da completare: il Palermo cala il tris

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Il risultato è pesante, la sconfitta è il frutto di imprecisioni, disattenzioni, lacune e occasioni sprecate. Non so se si tratta di una beffarda consolazione, o di una constatazione destinata a fare riflettere chi può intervenire sull’organico entro la chiusura del mercato, ma la Sampdoria versione trasferta di mister Di Carlo, per certi tratti della partita, ha fatto vedere qualcosa mai intravisto in molte altre gare esterne, nelle quali invece il risultato ci aveva pienamente, o parzialmente sorriso.

Fin dalle prime battute si intuisce che oggi almeno non si è sbagliato approccio alla partita: reparti vicini tra loro, squadra corta, aggressiva e ordinata. Di Carlo si affida all’esperienza tra difesa e centrocampo, dentro Zauri, Tissone e Mannini, in panchina i giovani, mentre in avanti Marilungo è ancora preferito a Pozzi. Il Palermo si trova inizialmente impreparato dinanzi al pressing alto blucerchiato, Bovo rischia l’autorete con un errato retropassaggio verso Sirigu, poco dopo Palombo spreca dal limite.

Attorno al 15’ i padroni di casa cominciano a farsi vedere dalle parti di Curci: Miccoli serve Ilicic, la cui conclusione dal limite termina sul fondo, poi lo sloveno scambia con Nocerino, la cui conclusione, operata dopo aver dribblato Zauri, non trova lo specchio della porta. Non stiamo a guardare e rispondiamo colpo su colpo: al 22’ interessante schema su punizione dal limite, con Ziegler che, con una palombella, trova lo smarcato Guberti, il quale cicca la conclusione di prima intenzione da favorevolissima posizione. Dopo una tempestiva uscita di Curci sul lanciato Ilicic, altro tentativo da fuori del Doria, stavolta con Tissone, ma il Palermo si rifugia in corner.

Con il passare dei minuti le compagini iniziano ad allungarsi, le occasioni da rete prevalgono sul tatticismo: alla mezz’ora Balzaretti trova in area Miccoli, colpo di testa del Romario del Salento, Curci osserva la sfera terminare sul fondo. Sull’altro fronte buona chance per Marilungo, il cui tiro-cross, su un corner battuto da Palombo, costringe Sirigu al primo intervento degno di nota. L’equilibrio regna sovrano, la Samp sembra tenere bene il campo, ma al 36’ ci facciamo trovare scoperti, dopo un contropiede che ha visto protagonisti Mannini, Guberti e Pazzini, e il Palermo ci punisce con Miccoli, servito da Pastore e bravo ad insaccare nonostante il precario equilibrio.

I rosanero, sulle ali dell’entusiasmo, sfiorano subito il raddoppio proprio con Miccoli, autore di una bordata dal limite che non trova il bersaglio grosso, ma la Samp c’è ancora: Pazzini, servito da Ziegler, conclude sull’esterno della rete da posizione defilata, e al 44’ Marilungo, di testa, si divora un’ottima occasione, vanificando il bel cross di Guberti. Nessun cambio durante il break, il Doria si butta subito in avanti alla ricerca dell’1-1, ma il colpo di testa a botta sicura di Mannini viene deviato da Balzaretti. Goal sbagliato, goal subito, è la dura legge del calcio. Al 50’ infatti Migliaccio brucia Ziegler e insacca di testa su perfetto traversone dalla sinistra di Balzaretti, ben innescato da Miccoli. Un’azione partita da una serie di incredibili errori commessi dall’intero reparto difensivo nel tentativo di spazzare l’area di rigore.

Curci è costretto a salvare la baracca su Ilicic, autore di una magia sul fondo, Di Carlo mischia le carte, inserendo tra il 55’ e il 65’ Pozzi e Koman al posto di Mannini e Marilungo, impiegato per 10’ nel ruolo di esterno destro di centrocampo. Ci proviamo con impegno, ma con altrettanta confusione. Al 66’ Pastore sfiora il 3-0 con un inarrestabile assolo, mentre sull’altro fronte si ha sempre più la sensazione che Pazzini sia costretto a giocare in solitudine, quasi a lanciarsi da solo. Al 70’ il Pazzo è encomiabile nell’andare via a Balzaretti sull’out destro, invitante traversone in centro, ma nessun compagno si fa trovare al posto giusto, ci prova Koman da fuori, tutto facile però per Sirigu.

Alla fine Delio Rossi regala la standing – ovation a Miccoli giocandosi la carta Maccarone, che chiude la partita al 78’ con un perfetto diagonale su contropiede innescato da Ilicic. Non c’è più nulla da segnalare, all’80’ entra Poli al posto di Tissone a partita ormai chiusa senza appello. Risultato troppo pesante per quanto visto in campo, ma non bisogna trovare giustificazioni: nella ripresa la squadra è calata alla distanza, troppi goal sbagliati, amnesie difensive e centrocampo prevedibile, senza qualità e talvolta con poca personalità.

Domenica a pranzo arriva la Roma, serve un’altra Sampdoria per poter ottenere punti preziosi nel terribile ciclo di ferro che ci aspetta fino a fine gennaio. Se poi, oltre a Macheda, arrivasse finalmente un sostituto, almeno nel ruolo, di Cassano, e/o un centrocampista con visione di gioco, nessuno si strapperebbe i capelli.

TABELLINO:

PALERMO-SAMPDORIA 3-0

MARCATORI: 37’ Miccoli, 50’ Migliaccio, 78’ Maccarone.

PALERMO (4-3-2-1): Sirigu; Cassani, Goian (86’ Munoz), Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Bacinovic, Nocerino; Pastore (82’ Liverani), Ilicic, Miccoli (64’ Maccarone). (A disp: Benussi, Garcia, Kasami, Kurtic). Allenatore: Rossi.

SAMPDORIA (4-4-2): Curci; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Mannini (55’ Pozzi), Palombo, Tissone (80’ Poli), Guberti; Pazzini, Marilungo (65’ Koman). (Da Costa, Volta, Accardi, Dessena). Allenatore: Di Carlo.

ARBITRO: Celi di Campobasso.

AMMONITI: Cassani, Bovo (P).

NOTE: Spettatori: 26.020 per un incasso di 343.950,00 euro. Angoli: 8-3 per la Samp. Recupero: 1′; 4′.

[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]