Gli stadi al tempo del Coronavirus

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Il Torino potrebbe giocare nuovamente al "Filadelfia"

Il Coronavirus cambierà il nostro modo di vivere il calcio all’interno della collettività. Totti lancia un monito “La salute viene prima di tutto”

È indubbio che le manifestazioni calcistiche per molto tempo dovranno essere esclusivamente senza pubblico e lo sanno sia gli addetti ai lavori che i tifosi stessi. Da più parti questa insofferenza ad una normalità senza calcio sembra essere vissuta con assoluta inquietudine. Per uno sport che vive di pubblico questa obbligatoria scelta è assolutamente inaccettabile.

I tifosi vivono questo momento in maniera molto drammatica come quelli del Genoa che oggi hanno espresso mediante un comunicato unitario della Curva Nord la loro insofferenza per uno stadio vuoto affermando che “il calcio è tifo e senza il tifo non esiste il calcio” , perché è quello “che giochi da quando sei bambino, con addosso la maglia della tua squadra, sognando un gol sotto la curva, quella stessa curva in cui la domenica segui la partita accanto al papà o al nonno, quella stessa curva che diventerà la tua seconda casa”.

Tutto questo però dovrà essere messo dentro al cassetto dei ricordi, proprio come una maglietta invernale che si dovrà riporre in armadio in attesa che ritorni la stagione indicata; perché il Coronavirus modificherà le nostre abitudini, cambierà per un po’ di tempo il nostro modo di esistere e di vivere la collettività. Il calcio rappresenterà una delle nostre privazioni: infatti gli abbracci ad un gol, le birre in compagnia o le radunate per vedere la finale di una coppa europea diventeranno una chimera. Siamo stati messi alla prova, davanti ad un’ardua prova e da questo dovremo risollevarci per ritornare alla quotidianità.

Francesco Totti su Instagram ha etichettato bene il momento quando ha detto: “dovremmo riprendere a giocare senza tifosi… Si deve pensare più alla salute che al pallone in questo momento, per rispetto di chi non c’è più. La salute viene prima di tutto”.

Quindi la nuova battaglia è dunque il ritorno alla normalità, non in maniera istantanea ma a piccoli passi perché solo con un ragionamento maturo potremmo di nuovo tornare a festeggiare, ma per ora il gol più importante lo dobbiamo fare con la nostra salute.