Stefano Benzi: «Non c’è ancora il miglior Genoa ma anche l’Inter ha i suoi problemi»

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Stefano Benzi, genovese di nascita, si è affermato al grande pubblico sulle reti di Eurosport Italia, di cui è diventato direttore. Una carriera importante ed apprezzata la sua, nel segno dell’amore per lo sport. Al di là del calcio, infatti, Benzi vanta competenze in tantissime discipline e, negli scorsi anni, è stato la voce dei principali appuntamenti di wrestling. Stefano Benzi è il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net.

Undici punti in otto partite. Come giudica l’inizio di campionato del Genoa?
«Considerando le tante indisponibilità e le procedure di ambientamento dei nuovi, mi pare che non sia un brutto bilancio. Si tratta di un campionato strano, con le grandi squadre che fanno fatica ad esprimere i loro valori, e quella sorta di “terra di mezzo” che dovrebbe essere rappresentata da formazioni del calibro di Palermo, Fiorentina, Napoli, Genoa e Sampdoria, che ancora non si è delineata».

Rispetto agli scorsi anni, le critiche verso il Genoa e mister Gasperini appaiono più feroci. Per quale motivo?
«Qualche commento non positivo l’ho sentito anche da parte del presidente Preziosi e di qualche tifoso. E’ un po’ il limite della piazza rossoblù: con Bagnoli, ad esempio, la squadra dell’epoca aveva disputato una stagione straordinaria arrivando alle semifinali di Coppa Uefa. Un risultato al di sopra delle più rosee aspettative ma alle prime difficoltà, “apriti cielo!”. Con il Genoa e con Gasperini io non sarei nè schizzinoso nè irriconoscente. Il tecnico rossoblù ha tre grandi meriti: aver dato un’identità alla squadra, aver portato in rossoblù giocatori importanti ed essere riuscito ad andare d’accordo con il presidente. Il suo è un esempio di longevità. Sarei molto curioso, non lo nascondo, di vedere Gasperini alla guida di una squadra in grado di lottare per i massimi traguardi, perchè no, proprio col Genoa».

Quest’anno il Genoa non è impegnato in Europa League ma sotto il profilo degli infortuni la situazione non è affatto migliorata…
«La stragrande maggioranza delle squadre è alle prese con tantissimi infortuni di natura muscolare. Le cause credo vadano ricercate soprattutto nei fondi dei campi d’allenamento. Sarà un caso ma chi si allena di più, e mi riferisco a Inter, Milan, Juventus e Roma, ha l’infermeria stracolma mentre chi nell’arco della settimana prevede meno sedute come Chievo e Cesena, dispone paradossalmente dell’organico quasi al completo. Per quanto riguarda i carichi di lavoro credo che non possano danneggiare nè nel breve nè tantomeno nel medio e nel lungo periodo».

Contro l’Inter, intanto, il Genoa ha gli uomini contati e sarà costretto a scendere in campo con una formazione pressochè obbligata.
«Anche l’Inter ha i suoi problemi, posso garantirlo io che sono quasi tutti i giorni ad Appiano Gentile. Tantissimi giocatori sono fuori condizione, altri reduci da infortunio. Milito in questi giorni verrà testato ma non credo riuscirà a recuperare per venerdì. Il suo impiego, infatti, potrebbe addirittura creare qualche problema a Benitez, considerando che in questo momento Eto’o segna a raffica. Dovrebbe impostare la squadra a due punte con un trequartista alle spalle ma Snejder non è ancora quello dello scorso campionato e, addirittura, in quel ruolo vedrei meglio Coutinho, un giovane con le caratteristiche per mettere in seria difficoltà il Genoa. Thiago Motta ormai è pronto al rientro mentre Stankovic, che quando è in campo lo senti eccome, ha poche possibilità di far parte dell’Inter anti – Genoa. Entro dieci giorni, però, ritengo che i nerazzurri potranno tornare a disporre dell’organico quasi al completo».

Nelle ultime due stagioni il Genoa ha sempre perso al “Ferraris” contro l’Inter. Due anni fa terminò 2-0, nello scorso campionato il passivo per i rossoblù fu ancora più pesante: 5-0. Crede che questa tradizione sfavorevole costituisca un ulteriore stimolo per disputare una grande partita?
«Erano tempi diversi. In entrambi i casi in campo non c’era il Genoa migliore mentre l’Inter era quello che ha devastato le ultime stagioni. Più che sotto il profilo della tattica, il capolavoro dei nerazzurri ha riguardato la gestione dei contenuti fisici e mentali. E con Mourinho la squadra è riuscita a spingersi oltre ogni limite. Neppure quest’anno, a dir la verità, vedo il Genoa migliore ma ritengo che la partita sarà molto equilibrata».

Come si batte l’Inter?
«Secondo me ci sono due modi per metterla in grossa difficoltà: aggredirla sul piano del ritmo cercando di non lasciargli troppo il possesso palla, in quanto se perde il pallino del gioco lascia per strada anche buona parte delle sue convinzioni, oppure giocare in maniera copertissima per tentare di affondare in contropiede, un po’ come ha impostato la gara la Sampdoria domenica scorsa».

Il gioco del Genoa sembra meno brillante rispetto alle ultime stagioni. L’intensità e la corsa non rappresentano più i principali punti di forza dei rossoblù?
«Piuttosto direi che la squadra gioca sotto ritmo rispetto alle caratteristiche del gioco di Gasperini ma il miglior Genoa dobbiamo ancora vederlo. In un campionato come questo che sta mettendo in mostra valori bassi, l’andamento del Genoa mi pare più che accettabile».

[Claudio Baffico – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]