“The Playmaker” di Stefano Boeri omaggia Sandro Mazzola con arte e calcio immersivo

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stefano boeri, anastasia kucherova e juan mata

Un’esperienza immersiva tra sport e arte, cuore della mostra “Football City, Art United” presso gli Aviva Studios

MANCHESTER – Un’installazione composta da tre diversi moduli cilindrici, come campi da gioco in miniatura, arricchiti a terra da motivi grafici creati dall’artista messicano Eduardo Terrazas. Le pareti si animano di fori circolari, porte che collegano gli spazi e invitano i visitatori a mettersi alla prova, trasformando il percorso in un gioco di movimento e sfida. Qui possono tentare di lasciare il proprio segno, come in una partita giocata con il corpo e con la memoria, ispirandosi ai gesti della leggenda Sandro Mazzola: questa è “The Playmaker” l’installazione interattiva firmata dallo studio Stefano Boeri Architetti ispirata allo storico calciatore della nazionale italiana campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970, nonché giocatore di spicco della Grande Inter con cui ha conquistato 4 scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali.

“Sandro Mazzola è stato uno dei miti della mia infanzia e adolescenza. Velocissimo, imprevedibile, tecnico, univa la visione di un regista e la determinazione di un attaccante. L’omaggio a Mazzola è l’omaggio a un ‘architetto del calcio’, capace di anticipare con uno scatto i movimenti degli altri giocatori nel campo da gioco” ha commentato l’architetto Stefano Boeri.

stefano boeri the playmaker

L’installazione invita i visitatori a provare a rivivere i gol che hanno segnato Sandro Mazzola e a inventarne di nuovi, offrendo un’esperienza interattiva che stimola il movimento e la partecipazione, in un gioco di precisione e strategia ispirato al calcio.

“The Playmaker” è stata realizzata nell’ambito del “Manchester International Festival” all’interno della mostra “Football City, Art United” – co-curata dal direttore artistico della Serpentine Gallery Hans Ulrich Obrist, dal regista e scrittore Josh Willdigg e dal calciatore Juan Mata vincitore della Coppa del Mondo e della Champions League e sviluppata da Factory International – che coinvolge 11 artisti e 11 calciatori di fama mondiale con l’obiettivo di esplorare i mondi dell’arte e del calcio in relazione al contributo culturale che entrambi apportano alla vita quotidiana.

Lo studio Stefano Boeri Architetti (hanno lavorato al progetto: Stefano Boeri, Pietro Chiodi – Partners in charge, Anastasia Kucherova – Project Leader e Mohamed Hassan Elgendy), chiamato per progettare una sua interpretazione di questo messaggio, ha scelto di ispirarsi a Sandro Mazzola, leggendaria figura e icona del calcio e figura mitologica nell’immaginario infantile e adolescenziale di Stefano Boeri, che dosando la precisione di un regista e la determinazione di un attaccante, ha anticipato il calcio moderno, inventando un ruolo inedito: il “falso nove” (un goleador che sa agire anche da centrocampista).

L’installazione è l’elemento focale della mostra. Collocata al centro dello spazio espositivo, è circondata dalle altre dieci opere tematiche firmate da artisti e calciatori – tra i quali Eric Cantona, Edgar Davids, Alvaro Barrington e Ryan Gander – in un percorso interattivo che trasporterà i visitatori nei ruoli iconici del mondo del calcio indicendoli a riflettere su come arte e calcio possano imparare l’uno dall’altro.

L’opera, visitabile fino al 24 agosto a Manchester, presso gli Aviva Studios – Factory International (uno spazio culturale dedicato alla creatività e alle esperienze immersive in grande scala) prende ispirazione dal carattere industriale della sede, allineandosi con la sua estetica per creare un ambiente calcistico intenso e identitario. Presenta un sistema modulare di pareti, costruite con profili in legno lamellare e pannelli multistrato, posizionate in verticale. Il sistema di aperture circolari presenti sulle pareti è stato progettato con il contributo di calciatori professionisti.