Thiago Motta vertice basso, le ragioni della scelta di Leonardo

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L’ammonizione rimediata a Torino contro la Juventus metterà momentaneamente in soffitta le perplessità sulla posizione che Leonardo ha affidato a Thiago Motta. Il centrocampista, fresco di esordio in maglia azzurra, dalla trasferta di Tim Cup a Napoli gioca davanti alla difesa, nel ruolo di regista, nello specifico quello di vertice basso del rombo di centrocampo, per gli amanti della geometria.

Una posizione ricoperta fino ad allora da Cambiasso, che negli ultimi anni aveva arretrato il proprio baricentro per sfruttare al meglio le sue doti in fase di interdizione e il suo senso della posizione innato. Il Cuchu, con Thiago Motta arretrato, si è spostato per volere di Leonardo sul centrosinistra, salvo cambiare zona in base alle necessità della squadra.

La sconfitta contro la Juventus, che ha visto Motta fulcro delle azioni offensive nerazzurre, lo ha anche esposto a qualche critica di troppo, ovviamente riflessa poi sull’allenatore. La capacità e la facilità di lancio dell’italobrasiliano avrebbero avuto un effetto boomerang sul gioco dell’Inter, troppo macchinosa e compassata in fase di costruzione e mai capace di ripartire in contropiede velocemente. Lanci lunghi e poco altro, questa l’imputazione più assordante fatta a Leonardo, giustamente rispedita al mittente in conferenza stampa. Solitamente, quando gli infortuni lo hanno lasciato in pace, Thiago ha agito in una zona più avanzata, con Cambiasso davanti alla difesa. Un modo anche per sfruttare le sue capacità in attacco, che lo rendono tremendamente efficace nei pressi della porta avversaria.

Ma da quando staziona davanti alla coppia di centrali difensivi, l’ex Genoa limita le sue proiezioni offensive (circoscritte ai calci da fermo), preferendo rimanere dietro ad attendere e interrompere le ripartenze dell’avversario. Allo stesso tempo, quando i compagni di reparto faticano a dettargli il passaggio, Motta tende a cercare le punte scavalcando il centrocampo, tattica che contro la Juve è naufragata, attirando le critiche dei media. Critiche che pongono l’accento anche sulle difficoltà di Cambiasso a restaurare il proprio modo di giocare in una posizione troppo defilata per quanto lo concerne.

Stasera a Firenze il problema non si porrà, perché l’italobrasiliano è squalificato e il Cuchu tornerà davanti alla difesa, con Zanetti alla sua sinistra e Nagatomo nel ruolo di terzino. Ma dall’impegno contro il Cagliari è probabile che Leonardo torni a proporre Motta come vertice basso del rombo (lo ha fatto anche Prandelli, che vede in lui un vice Pirlo), perché convinto della validità di tale opzione. La tecnica del giocatore e la sua visione di gioco possono infatti rappresentare un’arma in più per l’Inter e Leo, che non ha in rosa un regista e ha deciso di affidare a lui questo delicato compito. Idea che come tutte ha i suoi pro e i suoi contro, ma che con il tempo e l’affiatamento potrebbe comportare effetti positivi per il gioco nerazzurro. Basta non dipendere esclusivamente dal lancio lungo e aumentare i movimenti di chi ha il compito di portare in avanti il pallone.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]