Torino, mercato: ad oggi calma piatta

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Agostini e Sgrigna hanno fatto le valige e si sono accasati al Vicenza, nel frattempo nessun annuncio di nuovi giocatori in arrivo, la speranza è l’ultima a morire si dice, però l’assenza d’innesti indispensabili si fa di giorno in giorno più pesante. Una cosa è certa: domenica con il Siena la difesa avrà gli uomini contatissimi poiché Ventura può disporre di soli quattro giocatori: D’Ambrosio, Di Cesare, Rodriguez e Caceres, visto che Darmian, Glik e Masiello sono squalificati e Ogbonna è alle prese con il recupero dopo l’operazione. Che dire oltre a sperare che nessuno dei quattro sia sfiorato anche solo da un piccolo germe del raffreddore e che nell’arco della partita non accada nulla, cartellini o infortuni, perché in panchina ci sarà il solo Cinaglia (difensore centrale) della Primavera.

Certo che ridursi senza alternative in difesa, proprio in occasione di una partita con una diretta concorrente per la salvezza, è una scelta non facilmente comprensibile. Che Agostini abbia voluto andarsene dopo essere stato mezza stagione ad allenarsi senza essere mai preso in considerazione è più che logico ed era anche impossibile chiedergli di attendere fino a lunedì, però questo deve far riflettere sul fatto che prima di  ingaggiare un giocatore si deve valutare attentamente se è utile e adatto al gioco dell’allenatore e chiedere al mister se lo gradisce. Poi può capitare che una persona non s’inserisca in un ambiente nuovo, come può succedere che non nasca nessun feeling con l’allenatore o i compagni, ma i nuovi devono anche essere messi nella migliore condizione possibile per inserirsi e tenuti nella debita considerazione, soprattutto se alle spalle hanno anni di onorata carriera.

A parte la momentanea emergenza in difesa, con il Siena Ventura dovrà anche studiare qualche soluzione per il centrocampo che deve far fronte alle assenze di Gazzi e Vives anche loro squalificati. Per questo motivo la cessione di Brighi pare sia stata congelata fino alla prossima settimana, slavo che la Roma detentrice del suo cartellino (il centrocampista è solo in prestito al Torino e in più la società giallorossa paga una parte del suo ingaggio) non si accordi in questi giorni per il suo passaggio a un altro club. Chissà se Ventura affiancherà a Basha Brighi oppure se opterà per i giovani Suciu o Bakic, anche in questo caso la buona sorte dovrà prendersi cura di questi giocatori e preservarli da qualsiasi inconveniente, comunque per tamponare è stato chiamato il capitano della Primavera Gatto.

Interessante sarà vedere anche chi giocherà sulle fasce esterne e in attacco. Santana è alle prese con il recupero dall’infortunio, quindi è ipotizzabile che a destra giochi Cerci e a sinistra il posto se lo contendano Birsa o Verdi, che però nella gara con il Catania era entrato al posto di Cerci, salvo che Ventura non si affidi a Suciu con il compito di agire fra centrocampo e attacco, soluzione neppure tanto peregrina. La coppia di attaccanti dovrebbe essere formata da Bianchi e Meggiorini o Sansone, con quest’ultimo sempre più vicino alla cessione perché finora ha giocato molto poco per scelta tecnica. Potrebbe quindi esserci un’occasione per il giovane Diop di andare in campo almeno per uno spezzone di gara, dopo il debutto nella massima divisione nella gara con la Roma.

Un interrogativo serpeggia sempre più fra i tifosi: quanto la lentezza nelle trattative per l’arrivo di nuovi giocatori inciderà sui risultati di questo inizio del girone di ritorno e complessivamente sul campionato? Solo se con il Siena e il Pescara arriveranno almeno quattro punti, vittoria in casa e pareggio in trasferta, le legittime preoccupazioni si attenueranno, in caso contrario i criteri con i quali la società affronta il calciomercato saranno inevitabilmente considerati masochistici, folli o votati al male del Toro. Alcune cessioni e altre ne seguiranno, seppur necessarie, fanno pensare a delle epurazioni che possono anche avere senso se controbilanciate da un rafforzamento della rosa, altrimenti sottolineano solo che in estate non si è saputo costruire una squadra capace di dare garanzie in serie A e che le scelte tecniche e d’impostazione del gioco forse potevano essere differenti. Un centrocampista, un esterno alto e un attaccante sono indispensabili e devono essere funzionali all’impianto di gioco e subito utilizzabili, i giocatori scommessa, perché non esperti della categoria o reduci da periodi più o meno lunghi di inattività per infortuni o scelte tecniche, non servono.

Nelle prossime due gare il Toro si gioca parte della permanenza in serie A, dirigenti, allenatore e giocatori la propria credibilità in granata.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]