Torino: Molinaro fa un primo bilancio della fase di preparazione al campionato

210

logo-torinoIl terzino ha spiegato che per la squadra la condizione mentale e la “cattiveria” sono fondamentali e che la preparazione è stata programmata in modo da far fronte al meglio per tutta la stagione.

Come le è sembrata la terza amichevole con gli inglesi del Barnsley?

“Stiamo svolgendo la preparazione e le amichevoli e adesso iniziano a essere “più vere” poiché affrontiamo avversari più difficili ed è chiaro che più passa il tempo e più cerchiamo di essere concentrati e di fare quello che stiamo studiando in questo periodo negli allenamenti”.

Già alla prima amichevole aveva dato l’impressione di essere pienamente integrato e procedendo lo sta confermando. Si sta prendendo la fascia sinistra in attesa dell’arrivo di Darmian che si occuperà di quella destra?

“Il mister ci sta facendo lavorare bene ed è chiaro che per noi nuovi entrare nei meccanismi non è sempre facile, ma devo dire che in questo ci stanno aiutando i ragazzi che c’erano negli anni passati. Quando si trovano dei compagni così disponibili automaticamente l’integrazione è più facile sia per me che sono italiano, sia per gli stranieri che, nonostante le difficoltà della lingua, stanno capendo che è molto importante l’aspetto tattico in allenamento e soprattutto quale sia la mentalità necessaria per affrontare qualsiasi partita”.

Lei e Moretti avete un’intesa che di solito ha chi gioca insieme da anni e non come voi che vi allenate insieme da soli venti giorni.

“Abbiamo entrambi un’esperienza di un certo tipo e alcune giocate o determinati meccanismi arrivano prima rispetto a quando si è più giovani. In generale devo dire che la mia personale integrazione è stata, è resa e sicuramente lo sarà anche nei prossimi mesi più facile perché ho trovato un gruppo dove si può lavorare in maniera serena”.

Dopo queste tre partite non è possibile parlare della fase difensiva perché gli avversari v’impegnano poco o niente, ma riguardo al gioco offensivo il mister vi ha dato disposizioni particolari?

“Stiamo lavorando sui concetti che il mister ha elaborato anche negli anni passati in tutte le squadre in cui o stato e poiché ci sono diversi giocatori nuovi, tra cui io, pian piano stiamo cercando di oliarli al meglio. Soprattutto le prime due amichevoli non possono essere una prova, ma se anche con il Barnsley alcuni meccanismi sono andati meglio bisogna dire che l’avversario non era di chissà quale livello. La cosa importante è il lavoro svolto in questi venti giorni che ci serve per farci trovare pronti sia per la fine del mese sia successivamente per le partite importanti che verranno”.

Con gli inglesi il ritmo di gioco è stato un po’ più elevato, a che punto è la condizione fisica a undici giorni dalla prima partita ufficiale?

“Anche sotto quest’aspetto tutta la squadra sta lavorando molto e bene. Dal punto di vista fisico non possiamo essere al top in questo momento e quello che conta per noi è l’aspetto mentale e il modo in cui scendiamo in campo che possono farci fare la differenza contro qualsiasi avversario. Sarebbe assurdo dire che ora siamo in condizione perché è impossibile, ma il duro lavoro che è stato impostato ci permetterà di affrontare il trentuno la partita al meglio e allo stesso tempo di fronteggiare la stagione che sarà molto dura. Per mantenere determinati livelli è nomale che si lavori come stiamo facendo. Per noi la condizione mentale e di “cattiveria” è fondamentale rispetto a tutto il resto”.

Difficilmente sarete al top della condizione alla fine del mese, ma lo sarete per la prima di campionato?

“Quando si programma l’annata si tiene conto di tutta la stagione e lo staff l’ha dimostrato negli anni. Io ho disputato tre volte i preliminari di coppa con lo Stoccarda ed è nomale che non ci si prepari solo per la prima partita altrimenti caricando poco si rischia di pagarlo in seguito. Bisogna effettuare una preparazione mirata a essere pronti per il campionato, eventualmente per l’Europa League e anche per la Coppa Italia. L’impostazione della preparazione serve per metterci in condizione di far fronte a tutta la stagione al meglio”.

É presto per fare bilanci però in tre gare avete subito zero gol e segnato ventisei volte, diciamo che è un buon auspicio?

“Sì assolutamente. Nel calcio è sempre importante non prendere gol e farne. Per noi, come dicevo, ciò che conta è l’approccio e il modo in cui arriviamo ad affrontare qualsiasi partita. Che sia con la Bormiese o che sia con il Barnsley è la concentrazione sulla gara e il piglio con il quale entriamo in campo che contano e avendo giocatori che possono fare la differenza, che hanno esperienza e grande talento, una volta che avremo l’approccio giusto alla gara automaticamente il resto verrà di conseguenza. Man mano che passa il tempo i meccanismi sono più oliati e meno grezzi e quindi è più facile per tutti fare bene e integrarsi”.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]