Trofeo Tim, Milan: pesa l’assenza di un difensore di spessore

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Ieri sera a Bari si è svolto il consueto triangolare estivo che vede coinvolte le tre squadre più importanti d’Italia, ossia il trofeo TIM tra Milan Inter e Juventus. Il trofeo è andato all’Inter che è riuscita ad imporsi sia sulla Juventus che sui rossoneri.

Premettiamo con il dire che è totalmente insensato organizzare il torneo in questo periodo dell’estate: capiamo che più avanti Juve e Inter saranno alle prese con Supercoppa e Preliminari di Europa League, ma disputarlo così a ridosso degli europei ha prodotto la conseguenza che le squadre sono scese in campo totalmente rimaneggiate, prive di tutti i giocatori che hanno disputato gli europei e quindi lontane parenti delle compagini che si contenderanno il tricolore da fine Agosto in poi. Non è un caso che l’Inter, essendo la squadra che aveva meno giocatori coinvolti nell’europeo si sia portata a casa il titolo. Anche le preparazioni sono a livelli totalmente differenti: Juve e Inter, causa impegni ufficiali più vicini infatti sono apparse logicamente più in forma, mentre il Milan con tanti primavera in campo ha dato l’impressione di essere totalmente imballato per i carichi di lavoro tipici dei primi giorni di raduno. Nessun allarmismo per le due sconfitte rimediate dunque: questo torneo non ha nessuna utilità per misurare la forza delle tre squadre.

Nonostante questo, limitandoci alle prove offerte dai rossoneri, si sono potute trarre alcune indicazioni che verranno sicuramente utili a Massimiliano Allegri in vista della preparazione alla prossima stagione sportiva, vediamo di elencare le principali osservazioni:

Il Milan ha assolutamente bisogno di un difensore di spessore: Sebbene concediamo ai rossoneri tutte le attenuanti viste prima, inerenti ai carichi di lavoro e ai tanti primavera in campo, non c’è dubbio che la fase difensiva sia un aspetto sul quale questa squadra deve lavorare molto. Ci riferiamo in particolare alla partita contro l’Inter e alla prestazione totalmente inadeguata di Francesco Acerbi, colpevolissimo su entrambi i gol avversari; nel primo il centrale vede l’inserimento di Guarin ma non riesce a portarsi sul giocatore, che poi insacca di testa, sul secondo gol invece viene letteralmente bruciato sullo scatto da Palacio dimostrando di essere un giocatore parecchio lento e macchinoso. Di sicuro le sue prestazioni miglioreranno con il crescere della condizione fisica e dell’intesa con i compagni di reparto, ma le due situazioni che lo hanno visto protagonista in negativo lasciano l’impressione che non sia un giocatore all’altezza dei colori rossoneri. Il 13 su quella schiena, concedetecelo, suona quasi come una bestemmia per ora. Galliani deve dunque operare con molta attenzione sul mercato: al di là di Acerbi infatti è sembrato che a questa retroguardia mancasse un leader: dopo la partenza di entrambi i titolari delle ultime stagioni infatti serve qualcuno che sappia prendere in mano il reparto e dare delle nuove gerarchie; non sarà un ruolo semplice, per questo va individuato l’uomo giusto.

L’attacco, sebbene sia stato sulla carta il peggiore del trofeo, con una sola segnatura, non ci pare giudicabile: mancavano infatti Pato e Cassano, e la partenza di Ibrahimovic ha lasciato un vuoto talmente grande che non si può nemmeno pensare di non colmarlo in sede di mercato. Posto quindi che è un altro settore nel quale è impossibile emettere sentenze definitive, facciamo un’osservazione in controtendenza: El Sharaawy è apparso già in discrete condizioni fisiche ed è stato autore di una prova generosa, condita con guizzi come quello che ha permesso al Milan di portarsi momentaneamente in vantaggio nella sfida con i nerazzurri. Questo ragazzo è una delle certezze attorno al quale il Milan deve costruire il proprio futuro: resta indispensabile l’acquisto di un giocatore di peso, in grado di garantire centimetri, fisicità e un elevato apporto di gol alla squadra. Le caratteristiche che per ora vengono a mancare causa cessione di Ibra, appunto.

Altro riesce davvero difficile osservare: Possiamo dire che Taiwo si è reso protagonista di una buona prova, e che Traorè andrebbe rivisto, ma al momento, lo ripetiamo, è impossibile valutare questa squadra. Le prossime uscite potranno iniziare a dirci di più su quale potrebbe essere la reale forza dei rossoneri. Una cosa però è certa e balza all’occhio: Ibrahimovic e Thiago Silva vanno sostituiti con giocatori di livello. I rossoneri hanno bisogno di fare un evidente salto qualitativo sia davanti che dietro.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]