Una Lazio coriacea strappa un punto a San Siro: contro il Milan è 0-0

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Coriacea, arcigna e un pizzico fortunata. Con queste qualità la Lazio strappa un punto a Milano al cospetto di un Milan voglioso di vincere ma spesso troppo impreciso. Uno 0-0 che forse va stretto agli uomini di Allegri, che soprattutto nella ripresa hanno messo i biancocelesti all’angolo. Dal canto suo la Lazio resiste all’assedio, soprattutto grazie alla sua “Linea Maginot”, formata da Lichtsteiner,Dias,Biava e Radu che confermano di essere una delle migliori difese della serie A.

LE FORMAZIONI– Confermate le previsioni della vigilia in casa rossonera. Yepes e Bonera formano la coppia centrale,T.Silva affianca Emanuelson e Flamini a centrocampo, Ibrahimovic,Pato e Robinho a comporre il tridente. Vanno in panchina i nuovi arrivati Legrottaglie e Vilà. La Lazio è quella preventivata alla vigilia. 4-3-1-2, con la difesa tipo davanti a Muslera, Ledesma a giostrare davanti alla difesa affiancato da Brocchi e Gonzalez,Hernanes funge da vertice alto con il compito di rifinire le punte Sculli e Kozak.

LA CHIAVE– Reja e Allegri hanno gli uomini contati. Il tecnico goriziano punta sulla fisicità di Kozak,eroe nel match di sabato contro la Fiorentina, e il dinamismo di Gonzalez a centrocampo, Hernanes si riprende il posto dietro le punte.Ma è la difesa a fornire una prova eccelsa. Dias e Biava non sbagliano praticamente nulla e Radu e Lichtsteiner contengono bene le folate dei rossoneri. Allegri con difesa e centrocampo incerottati, fa affidamento sul tridente delle meraviglie: Pato-Robinho-Ibrahimovic. Con quest’ultimo che come sempre ha il compito d’infiammare il Milan e il pubblico di San Siro. Lo svedese è una spina nel fianco, offre la solita prova di qualità ed è sfortunato quando un doppio palo gli nega il gol.

LAZIO– La formazione di Edy Reja, al contrario dei proclami della vigilia è piuttosto attendista, cerca di pungere solo in contropiede, ma le caratteristiche dei giocatori in campo non favoriscono questo tipo di gioco. Kozak si danna l’anima tra Yepes e Bonera, prende botte e ne da, ma combina poco o nulla dalle parti di Abbiati. Il centrocampo va spesso in affanno, patendo molto il dinamismo di Flamini ed Emanuleson. Ledesma non è in grande forma e si vede, ma a differenza della partita contro la Fiorentina sembra più attivo e propositivo. Gonzalez ci mette al solito tanta corsa, ma anche tanta imprecisione. Hernanes prova ad accendere la luce, ma la marcatura di Thiago Silva è asfissiante. La Lazio suona il primo squillo della partita al 3’ quando Ledesma calcia dai 25 metri, il tiro leggermente deviato è parato a terra da Abbiati. Nel primo tempo la Lazio tiene bene il campo e anche grazie all’imprecisione del Milan non va quasi mai in sofferenza in difesa. Nella ripresa i rossoneri però salgono di tono, la pressione diventa incessante e ci vuole la miglior difesa e un po’ di fortuna per evitare la capitolazione.

Il centrocampo non riesce più ad assicurare il filtro adeguato e il Milan ne approfitta, chiudendo i biancocelesti nella propria metà campo. La Lazio non si fa mai viva in fase offensiva, Kozak non riceve palle giocabili e lotta come un leone tra le maglie rossonere. Sculli in debito d’ossigeno e impegnato soprattutto nella fase di ripiegamento non fornisce un supporto adeguato al centravanti ceco. Dias è sempre puntuale e come lui Biava che forniscono una prova importante. Anche Muslera appare sempre sicuro, soprattutto nelle uscite. I ragazzi di Reja, tornano a Roma con un punto importante, conquistato con le unghie e con i denti e in una situazione di emergenza, con quasi tutto l’attacco out. 4 punti presi contro Fiorentina e Milan (come all’andata) rappresentano una buona medicina per superare la crisi che si era aperta dopo le sconfitte con Roma( in Coppa Italia) e Bologna. Ora la Lazio, è attesa dal match casalingo contro il Chievo, con uno Zarate in più nel motore.

MILAN – Ibrahimovic è l’anima e la luce, dai suoi piedi nascono i pericoli maggiori per la retroguardia laziale, sia nel primo che nel secondo tempo. Al 35’ lo svedese pesca Emanuelson al centro dell’area, ma il centrocampista sbaglia una facile occasione all’altezza del dischetto del rigore. Pato e Robinho si vedono poco e niente, mentre Flamini e T.Silva formano una cerniera di tutto rispetto in mezzo al campo. Il numero 33 di Allegri ha il compito di braccare Hernanes, di annullarne il raggio d’azione e di conseguenza la pericolosità. In avanti Pato è evanescente e al 63’ lo sostituisce Cassano. Il talento barese però non fa molto meglio del brasiliano, non riuscendo quasi mai a rendersi pericoloso o ad innescare i suoi compagni. Male anche Robinho impegnato più a lamentarsi con Damato ad ogni occasione che ad impensierire i difensori biancocelesti. Il Milan ha due grandi occasioni nella ripresa: una al 51’ quando Ibrahimovic, favorito da un rimpallo, tira dai 20 metri e colpisce un clamoroso doppio palo, un’altra al 70’ quando ancora un rimpallo tra due biancocelesti smarca Robinho che calcia a rete, ma a Muslera battuto Biava salva sulla linea. Il Milan stecca ancora in casa contro le grandi: dopo le sconfitte contro Juve e Roma, arriva il pareggio contro la Lazio. L’appuntamento con le 11 vittorie “tricolori” proclamate da Allegri è rimandato.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]