Unovs Uno: Gomez vs Krasic

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IL MATCH

La vecchia signora che come dice Capuano “negli ultimi anni ha un grande nome ma non grandi giocatori”, si presenta al Massimino dopo una brutta quanto utile eliminazione in Europa League. Nonostante l’augurio sia che il campo pensate in Polonia si faccia sentire sulle gambe dei bianconeri, nell’undici di partenza a Catania dovrebbero esserci sei elementi che hanno riposato mercoledì. Prevedibile quindi un lieve effetto sul fisico, imprevedibile quello sulla testa. Se da una parte salutare l’Europa anzitempo ridimensiona i bianconeri ancora di più, dall’altra li lascia finalmente liberi di correre su un solo fronte: quel campionato dove si stanno comportando egregiamente. Terzo posto e miglior attacco del torneo, ma anche tre pari nelle ultime quattro giornate (tutti per uno a uno) e una difesa quantomeno rivedibile sulle fasce.

Catania che tra i mugugni dei suoi tifosi nelle ultime quattro giornate ha fatto un punto in più dei prossimi avversari, sette contro i sei dei piemontesi, e in casa è ancora imbattuto. Di fronte troverà una big che gioca da provinciale, in pieno stile Del Neri, e questo rende la gara molto ostica. I punti in queste partite spesso appaiono optional, invece lo scorso anno proprio la trasferta con la Juve ha lanciato la rincorsa etnea e le vittorie interne con Inter, Palermo e Fiorentina hanno dato lo strappo decisivo per la salvezza. Provarci domenica è un imperativo.

Per entrambi i tecnici, il lavoro degli esterni è a dir poco cruciale, Gomez da una parte e Krasic dall’altra possono spostare l’ago della bilancia.

IL PASSATO

Classe ‘84, Milos Krasic trova la ribalta grazie a prestazioni fragorose in Champions League con la maglia del CSKA MOSCA, una su tutte quella all’Old Trafford di Manchester. Attirate su di se le attenzioni dei club più ricchi d’Europa sceglie da subito la Juve. Non brilla in Sudafrica ma arriva in Italia come acquisto più caro dei bianconeri, quindici milioni di euro. Nel 2009 è eletto miglior giocatore serbo dell’anno.

Gomez è classe ’88, campione del mondo U-20 nel 2007, sbarcato questa estate a Catania e subito protagonista. Ha iniziato con l’Arsenal de Sarandì, ma è con la maglia del San Lorenzo che convince Pietro Lo Monaco e sceglierlo per sostituire un certo Jorge Martinez. Ha già realizzato la sua prima rete in Italia ed è certamente quello che ci prova di più con i tiri da fuori.

LA TATTICA

Due squadre che cercano l’ampiezza del campo: Giampaolo con il 4-1-4-1 chiede agli esterni di centrocampo di coprire e cucire; Del Neri, portatore sano di 4-4-2, esalta da sempre le caratteristiche delle ali offensive.

Più che Gomez contro Krasic, in campo poi sarà Alvarez contro Krasic e Gomez contro Grosso. Il serbo avrà proprio una bella gatta da pelare se vorrà spadroneggiare sulla corsia di destra come fatto fino a oggi: Alvarez è brevilineo e rapido, ma insieme forte fisicamente, e questo potrebbe farne criptonite per chi prova sempre a saltare l’uomo nell’uno contro uno. Il dribbling di Krasic non è quasi mai secco, tecnico, ma sempre in progressione: è il passo a fargli saltare il suo diretto marcatore. Gomez dall’altra parte invece, ha una freschezza e una rapidità che il buon vecchio Grosso ha smarrito da qualche tempo: puntarlo sistematicamente magari per arrivare con più frequenza al cross invece che al tiro potrebbe rappresentare uno sfogo importante per la manovra rossazzurra.

Gomez poi è un giocatore bipartisan, destro e sinistro per lui è lo stesso, quindi anche accentrandosi cercando il tiro o una preziosa verticalizzazione per Maxi Lopez darebbe una buona variante al tema. Anche sulla sinistra il Catania può fare molto male: Motta è in una condizione imbarazzante, e le sue difficoltà sono amplificate dal mancato aiuto proprio di Krasic che non copre davvero mai nonostante le urla di Del Neri. Attaccare quella fascia con sovrapposizioni della mezz’ala, più che del terzino, manterrebbe copertura sull’ala serba, ma al tempo stesso sfrutterebbe gli imbarazzi della retroguardia bianconera: l’idea di Llama che si sovrappone a Mascara, aldilà del poco fruttuoso esperimento a Roma, potrebbe essere riproposta con maggiori fortune. Da quella parte infatti, l’interno di centrocampo è solitamente Aquilani, poco avvezzo ai raddoppi, mentre sull’altra corsia Melo e Marchisio costituiscono una cerniera più solida e difficile da prendere d’infilata con le sovrapposizioni.

I VOTI

Uno contro uno: Gomez 7; Krasic 9;

Velocità: Gomez 6,5; Krasic 8,5;

Cross: Gomez 7; Krasic 6,5;

Tiro: Gomez 7,5; Krasic 6,5;

Senso della posizione: Gomez 7,5; Krasic 6,5;

Assist: Gomez 6,5; Krasic 8;

Totale: Gomez 42; Krasic 45;

[Daniele Lodini – Fonte: www.mondocatania.com]