W. Fuochi, il punto: “Il Bologna se la gioca”

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Sono tutti d’accordo nell’attribuire la debacle di domenica scorsa a Marassi a motivi non fisici ma di approccio sbagliato alla partita. Come si spiegano questi passaggi a vuoto che ogni tanto il Bologna accusa? Con l’approccio, certo, ma la psicologia non spiega mai tutto, nello sport. Io dico pure che mancavano quattro titolari, a un allenatore che invece ama insistere sugli stessi uomini, e che anche le sostituzioni predisposte per questi titolari non sono state granché convincenti. Poi, un certo rilassamento subentra, dopo una serie di buoni risultati. Se si limita a una partita, è anche accettabile. Dirà il Palermo, adesso, che aria tira dentro il Bologna.

Quanto possono aver influito, quindi, le assenze, tra squalifiche ed infortuni, di alcuni uomini-chiave? Già detto, Della Rocca oggi vale due Mutarelli, da Ramirez, messo tardi, non si può prescindere, Ekdal stava filando forte e non ha un rimpiazzo testuale e infine quanto non si possano smontare la coppie difensive centrali lo spiega bene oggi una difesa diversa da quella rossoblù. Levate Samuel all’Inter (poi anche Lucio) e piovono gol, levate Britos al Bologna (e lasciateci di lato pure quel Moras tenuto insieme con lo scotch) e piovono gol.

Sabato arriva il Palermo, prima partita di un ciclo difficile che comprende poi Roma e Juventus nel giro di una settimana. Tre punti in tre gare è l’obiettivo minimo o massimo a cui ora realisticamente si può ambire? Ne firmerei quattro, via. Una vittoria in tre partite, oltre a un pari, non si può proprio provare? Il Palermo è stato molto friabile dietro, ultimamente (e una partita con loro non è mai persa, vedi rimonte subìte), e anche la Roma ha forse seminato per strada l’obiettivo ed è in piena bagarre societaria e tecnica, per cui magari te la ritrovi in faccia molle e distratta. Ma messa giù così, pare che il Bologna debba trovare dei morti per fare risultato. Estrarrei invece, dal cammino recente, il risultato più prezioso: il pari di Udine, contro gente tutt’altro che morta, che non ha lasciato un crostino a nessuno. Il Bologna vero se la gioca anche contro chi pedala a mille all’ora.

Non ai livelli della Sampdoria, ma anche il Palermo si presenta all’appuntamento con il Bologna in una situazione delicata e con Delio Rossi che si è preso l’alzata di voce del presidente per l’assetto difensivo. Che tipo di partita ti aspetti, dal punto di vista tattico e soprattutto dell’atteggiamento del Bologna? Credo che Rossi sappia ormai tutto di Zamparini e nulla possa sorprenderlo. Paradossalmente, è perfino un vantaggio: sai che il tuo capo in ogni caso fa casino e quelli che gridano al lupo tutti i giorni, si sa, sono pochissimo ascoltati. Al massimo, lo caccia. Rossi ci sta convivendo bene, con questa minaccia. Non penso ne abbia una gran paura. Non è uno che resterà senza lavoro: dove va fa bene, o benissimo.

La partita di sabato prossimo offre almeno un paio di duelli a distanza interessanti: Viviano-Sirigu e Ramirez-Pastore. L’uruguagio del Bologna è destinato a ripercorrere le orme dell’argentino del Palermo? Temi già sentiti e risentiti. Viviano e Sirigu sono i migliori, in prospettiva, per il dopo Buffon: un pelo avanti il nostro, mi sembra. Pastore ha un anno di vantaggio su Ramirez, ossia un anno di gioco vero. Gli hanno fatto posto, al Palermo, per vedere bene di che pasta è fatto, mi auguro che la stessa disponibilità ad esplorare i limiti del suo giovane asso la dimostri ora il Bologna.

Sul fronte societario, l’imprenditoria bolognese, sinora piuttosto restia a dare una mano, si è improvvisamente svegliata. Tutto merito del fatto che ora si vede nel Bologna una sorta di “gallina dalle uova d’oro”, ovvero una realtà che non solo “prende” denaro ma che potenzialmente è in grado anche di “offrire” qualcosa, anche solo in termini di visibilità? Mah, prima di esultare, aspettiamo di capire quali cifre verranno raccolte e se queste saranno bastanti per una navigazione tranquilla. Poi, mi pare ci siano ancora certi passaggi prioritari da chiarire. Seduti sulla stessa poltrona a poche serate di distanza, nello stesso studio di E’Tv, Giovanni Consorte ha detto che continua la ricerca del briscolone da 40% delle quote e Marco Pavignani che si può andare avanti benissimo senza briscolone (al massimo, entri uno col 60). Legittimo il diritto ai diversi pareri, ma se la società Bologna Calcio volesse far sapere qual è la strategia, tante grazie in anticipo.

[Redazione Zero Cinquantuno – Fonte: www.zerocinquantuno.it]

Fonte: www.zerocinquantuno.it