“Non c’era tanto entusiasmo alla Lazio, da almeno dieci anni”. Questo è più o meno il ritornello che risuona in casa biancoceleste da qualche giorno e rilanciato nelle ultime ore. Tutto merito di una campagna acquisti mirata, veloce ed efficace, finalmente verrebbe da dire. Sette acquisti già nella prima metà di luglio, soprattutto sette arrivi di qualità, alcuni di livello eccelso. Tra questi non possono non essere considerati Djibril Cissè e Miroslav Klose: due attaccanti dal curriculum eccezionale, sulle loro tabelle sono segnati numeri stellari e i numeri sono sentenze, valgono, in alcune situazioni, più di mille parole. Fa bene il tifoso laziale a sognare e a fremere in attesa, almeno, del 18 agosto: data della prima partita ufficiale della Lazio (preliminare di Europa League).
L’entusiasmo è tangibile, è esploso a Fiumicino e alla clinica Paideia, ieri, all’arrivo di Cissè, dando la sensazione di una voglia di Lazio ritrovata, finalmente riacquisita dopo qualche anno di appannamento. Lotito sembra aver cambiato rotta, almeno sul mercato: operazioni rapide e programmate, trattative portate avanti su indicazione di Reja e con l’ausilio di Tare. Cose apparentemente normali, ma che alla Lazio stanno diventando consuetudine da quando l’allenatore goriziano si è seduto sulla panchina biancoceleste. A lui va il merito di essersi riuscito ad imporre, di aver fatto capire al presidente quanto sia importante muoversi con prontezza sul mercato e quanto siano essenziali giocatori di personalità per affrontare tre competizioni da protagonisti. Quella che sta nascendo sul campo di Auronzo di Cadore è una squadra di qualità ed esperienza, con alcune individualità che proiettano la Lazio tra le prime realtà italiane.
Il mercato è iniziato da poco, anche se non sembra, e ci sarà tempo per puntellare ulteriormente la rosa. Adesso, come detto più volte, la priorità è sfoltire e cedere i giocatori in esubero: una volta decongestionata la rosa, si potrà andare ad operare per rendere ancora più competitiva la compagine agli ordini di Reja. Intanto i tifosi si godono questa Lazio, che ha acquistato in tecnica, fisicità, ma soprattutto in personalità. Il carattere: questo era uno dei punti deboli biancocelesti da qualche anno a questa parte, proprio a ciò con l’arrivo di giocatori come Cana, Klose e Cissè si è cercato di sopperire. Vedere le esultanze rabbiose di Cissè, la grinta di Cana (non a caso chiamato il “guerriero”) e lo sguardo affamato di Klose, fa ben sperare il pubblico biancoceleste, che vuole ritornare a competere per obiettivi rilevanti sia in Italia che in Europa.
Un entusiasmo che, però, non ritrova riscontro sui grandi media nazionali. Una campagna acquisti di primo livello ed essere il sesto bacino d’utenza italiano, evidentemente non bastano alla Lazio per trovare spazio nella maggior parte dei quotidiani e dei network. “Vogliamo maggiore rispetto per la nostra Lazio”: I tifosi sono a dir poco irritati dalla costante sottovalutazione che si fa della squadra capitolina su giornali e televisioni. Mentre altre formazioni vengono regolarmente incensate, si tende ad ovattare, passare sotto silenzio quasi tutto quel che accade in casa Lazio. “Avete mai sentito parlare di Hernanes nel modo in cui si parla di Pastore o Lavezzi, o di giovani di belle speranze come Lamela o El Sharaawy? No, eppure parliamo di un giocatore eccezionale che, senza preparazione e con quaranta partite già nelle gambe, ha giocato un campionato importante, alla sua prima esperienza italiana: 11 gol e 6 assist non sono numeri da poco”: in sintesi, questa una delle tante lamentele che la gente laziale si è sentita di diffondere nell’etere romano durante una mattinata, comunque di gioia e di festa per l’arrivo di Djibril Cissè. Nonostante questo cruccio, però, l’entusiasmo tra il pubblico biancoceleste non accenna a placarsi: le scene di gioia viste oggi a Fiumicino e alla clinica Paideia sono una cartolina esplicativa e bellissima…Il tifoso Laziale può tornare a sognare in grande…
[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]