Atalanta, il punto: Colantuno fa centro, ora sguardo al mercato

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Colantuono, ha raggiunto l’obiettivo salvezza, obiettivo che alcuni danno per scontato, ma tutt’altro che semplice da raggiungere poi sul campo: Palermo e Genoa, alle prese inaspettatamente con la lotta retrocessione,  ne sanno qualcosa.

IL GIOCO – L’Atalanta di Colantuono gioca male e non diverte. Vero, le partite dell’Atalanta sono da bolla al naso, ma chi gioca bene in Italia ormai? A tratti la Fiorentina, il Catania, mettiamoci pure la Roma, e poi? La mediocrità la fa da padrone in tutti i campi.

Se è vero che il gioco latita, non è vero assolutamente che dipende da Colantuono. Lo dimostra il fatto che l’anno scorso l’Atalanta giocava bene, divertiva il pubblico di casa e faceva dire ai tifosi: Colantuono il nostro Fergusson, ma la memoria calcistica, come si sa, ha vita brevissima.

MISTER-PILOTA DI F1 – Cos’è cambiato dunque? L’anno scorso c’erano Schelotto, Moralez, Cigarini, Denis, Padoin, Peluso, Manfredini e Consigli  che sembravano tutti in odore di convocazione nelle loro rispettive nazionali. L’allenatore è come un pilota di formula uno, conta il 10% sulla vettura, il restante 90% lo fa la macchina. Solo pochissimi piloti hanno nel piedi il 20%, così come pochi allenatori riescono a dare un valore aggiunto alle proprie squadre. Quest’anno la squadra è stata letteralmente stuprata a gennaio, ma ancor prima sono venuti meno giocatori importanti come Moralez (non ha più voglia, è da cedere se si trovano allocchi che lo prendono), e Schelotto, sempre più fragile mentalmente, tanto da rovinarsi la carriera, se non cambia rotta al più presto.

I GIOVANI – Che due balle la critica a Colantuono che non lancia i giovani. Ma voi volete vincere o vedere un asilo nido festante che corre dietro ad una palla? L’Atalanta è un’azienda, a Colantuono è stato chiesto di raggiungere la salvezza, IL COME raggiungerla, sono fatti suoi. Che lo faccia con un circolo di pensionati o un reparto di natanti, sono fatti della società. A fine stagione non ho mai visto nessuno durante i festeggiamenti in piazza, piangere perchè non sono stati lanciati i giovani. Basta con questa critica stucchevole.

E poi parliamoci chiaro: non vi viene il dubbio che se non viene lanciato nessun giovane, vuol dire che non ce né uno pronto per la massima serie? Un conto è giocare in primavera con i pari grado, con lo stesso fisico ed esperienza e un conto è farlo in mezzo a marcantoni che masticano calcio di serie A da molti anni. Gli El Shaarawy e i Pogba, sono eccezioni, ficcatevelo in testa.

BONAVENTURA – A proposito di giovani, mi sembra che Jack Bonaventura, sia stato lanciato proprio da Colantuono. Ci ha messo un po’ a fare il salto di qualità definitivo, ma ora sembra pronto per approdare in una squadra di media fascia. Si, media, non alta, non vedo in lui un giocatore da top club, come non lo è Cigarini, pur essendo un giocatore dotato di ottima tecnica, superiore alla media.

COLANTUONO FACCIA MERCATO – E ora diamo a Colantuono, Corti e Zamagna le chiavi del mercato. Un mercato che non deve iniziare a luglio, ma fin da ora! Gettare le basi per progettare la squadra dell’anno prossimo e possibilmente averla già bella che pronta i primi di luglio. Basta scommesse o sud americani vittime di Saudade dopo tre nebbie e due nevicate, basta giocatori presi a scatola chiusa. All’Atalanta servono giocatori pronti, possibilmente che conoscano già l’ambiente e pure legati a questa città e colori. Giocatori che sappiano cosa vuol dire giocare a Bergamo, non più sud americani o calciatori presi ai confini dell’Africa che non sanno nemmeno dove si trova Bergamo. Brienza non aveva la minima voglia di trasferirsi…

PELIZZOLI – Se resta Consigli bene, ma come secondo, un portiere come Pelizzoli sarebbe un secondo portiere di lusso. Sta facendo benissimo a Pescara è nato a Bergamo e abita tutt’ora qui con la sua famiglia.

DIFESA – Benissimo Stendardo, ottimo calciatore e uomo. Gli venga affidata la fascia da  capitano della prossima Atalanta, se lo merita. Ci sarà da prendere un secondo centrale e un esterno. Del Grosso ha corsa, ma fisicamente, concede parecchi centimetri.

CENTROCAMPO A TRE – Donati arriverebbe praticamente gratis pur di tornare nella squadra per cui fa il tifo da sempre e sarebbe un’ottimo inserimento di  qualità a centrocampo (pare manchi solo la firma ufficile comunque). A Palermo, nonostante la situazione di caos incredibile, sta giocando molto bene sia da centrocampista che da difensore centrale. In Un centrocampo a tre, Donati, Cigarini e Carmona, non sono certo da buttare… Che dite?

ATTACCO – Denis è fortemente indiziato a partire. Lo stesso giocatore ha chiesto esplicitamente alla società di poter andare in un top club, qual ora venga richiesto. L’Inter è il desiderio numero uno del tanque.
Al suo posto potrebbe arrivare Bianchi, altro bergamasco che per la maglia si butterebbe nel fuoco. Se in attacco si giocherà con un trequartista, sarebbe importante trattenere Bonaventura, sennò, perché non utilizzare il modulo 4-3-3 con gli esterni alti pronti a servire palloni per la testa di Bianchi o Denis?

FARE IN FRETTA, MARINO ALL’ULTIMA CHIAMATA – Aldilà di queste opinioni che lasciano il tempo che trovano, resta importante il fatto di fare in fretta. I tifosi non perdonerebbero più un immobilismo inconcepibile con la salvezza già in tasca da settimane. Marino è all’ultima chiamata, se sbaglia il prossimo mercato, Percassi comincia a ripensare le effettive qualità del direttore…

[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]