Bari: che mercato avremo la prossima stagione?

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Autogestione. È la mannaia che incombe sul Bari anche per il prossimo anno. Fallite, in molti casi misteriosamente, tutte le trattative per la vendita della società, non resta che autofinanziarsi con il riciclaggio delle attuali risorse.

Gli introiti deriveranno esclusivamente da incassi, diritti televisivi e sponsorizzazioni, per un ammontare complessivo di circa 9 milioni di euro. Parte di questi, più o meno la metà, saranno destinati al pagamento degli stipendi, che sono stati ridimensionati, in linea con i proprammi di Garzelli, da 28 a 4 milioni. I rimanenti saranno dirottati principalmente sui debiti pregressi, che sono stati spalmati nei prossimi cinque anni con rigidi vincoli che avranno certamente la priorità sul resto delle spese di gestione. Altri probabili introiti arriveranno da qualche cessione illustre, su tutte quella della metà di Stoian.

A questo punto si provvederà a programmare una stagione assolutamente sperimentale, come quella di quest’anno, con l’innesto di giovani di valore prodotti in casa o provenienti da altri vivai italiani. Ma chi avrà il compito di portare avanti questo difficile compito dentro e fuori dal campo? A giugno scadranno i contratti di tutti i principali attori della dirigenza attuale, da Garzelli ad Angelozzi, ma anche dello stesso tecnico Torrente. Ipotizzabile la volontà a fine stagione di trattenere almeno i primi due, salvo decisioni contrarie degli stessi dipendenti.

Tutto questo non può rappresentare una prospettiva all’altezza di una piazza come quella di Bari ma appare tutto amaramente bloccato sul fronte della vendita societaria e sembra quindi impossibile, allo stato attuale, rovesciare la situazione. Il fallimento è scongiurato, ma ne è valsa la pena?

[Davide Giangaspero – Fonte: www.tuttobari.com]