Bari: prevenire è meglio che curare…

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Lui lo sapeva. Certo, non poteva mica indovinare i tempi e i modi, ma il sentore che non sarebbe stata una storia a lieto fine, lo investì da subito, immediatamente dopo aver riportato il Bari in serie A.

Per chi non lo avesse ancora capito, si sta parlando di Antonio Conte, tecnico salentino artefice, con Giorgio Perinetti, della rinascita del galletto. Una cavalcata, quella della stagione 2008/2009, culminata con la promozione, da copilista, nella massima serie dopo ben 8 anni di cadetteria. Un maestro, una guida tecnica e spirituale che gettò le basi di un progetto atteso da decenni dalla piazza biancorossa.

Dopo il successo, però, l’immediata rottura. I piani dell’attuale allenatore del Siena non furono condivisi dalla società di via Torrebella, che non volle assolutamente sentir parlare di denari ed investimenti, necessari, secondo Conte, per rimpolpare la rosa e giocarsi la A con spavalderia. L’ex centrocampista della Juventus non voleva campare d’illusioni e/o vivere alla giornata, ma pretendeva programmi, seri e ben supportati da una proprietà che, ripetutamente, diceva di credere nel progetto Conte-Perinetti. Invece, non se ne fece nulla. Conte fu costretto a lasciare la sua panchina, poi presa in eredità da Gimapiero Ventura. La lasciò a malincuore, ma conscio di fare la cosa giusta. Immaginava già come sarebbe finita la favola. Sapeva perfettamente che, la politica sparagnina e la pochezza dei programmi della società biancorossa, nel giro di qualche tempo (in questo caso due anni) avrebbe rispedito all’inferno la sua povera creatura. Questa convinzione spinse mister Conte alla resa. Meglio lasciare da eroi che rischiare di farlo successivamente da perdenti. E pensare che, se solo la società biancorossa avesse voluto, quel famoso binomio Conte-Perinetti sarebbe rimasto lì, al comando, dando ampie garanzaie di successo e continuità al progetto iniziato ed intrapreso dopo quel sciagurato derby pre-natalizio (dicembre 2007).

In fondo, prevenire è sempre meglio che curare, e mister Conte, conscio di questo, non fece altro che mettere in atto tale proverbio. Come poi Perinetti….

[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]