Bologna, Cecconi: “Occorre migliorare l’efficacia del gioco offensivo. Interessante Antonucci”

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Game over. Il Bologna termina la stagione con una sconfitta al Tardini di Parma senza però demeritare. 51 punti, 50 dei quali conquistati da Pioli con cinque partite in meno, in virtù dell’inizio di Bisoli. Dai un voto alla stagione rossoblu. È inevitabile dividere la stagione in 2 parti: alla prima darei 5 e alla seconda un bel 7 pieno.

Taider, grandissima partita e non è la prima volta. Soli diciannove anni ma già sembra un giocatore navigato. Può il Bologna puntare su lui il prossimo anno come titolare? Direi di sì, è maturo e ha una buona gestione della palla. Attenzione però che non ha il la copertura di campo e il recupero palla di Mudi e/o Perez che sono stati la forza di questo Bologna, soprattutto nella fase difensiva ma anche in quella offensiva perché spesso le azioni pericolose del Bologna sono nate dalla conquista del pallone diretta o indiretta di questi due. Nella costruzione della squadra e nella mentalità di gioco da dare queste caratteristiche di Taider, nel caso venga deciso di partire con lui titolare, vanno prese molto in considerazione.

Chi è stata la sorpresa di questa squadra e da chi invece ti aspettavi qualcosa di più? Devo dire che la sorpresa è stata la continuità di Diamanti. Fino a oggi aveva fatto vedere le sue potenzialità a tratti mentre quest’anno è riuscito a giocare sempre ad alto livello. Personalmente mi aspettavo qualcosa in più da Gimenez che l’anno scorso aveva fatto vedere qualche giocata importante.

Ora è tempo di pensare al dopo Di Vaio. C’è un giocatore che trovi adatto a sostituire Marco per caratteristiche? No, come ho detto più volte, un attaccante con le stesse caratteristiche di Marco non esiste. Uno che non mi dispiace che lo avvicina è Antenucci del Torino; ha qualcosa in più nel dribbling ma qualcosa in meno nello smarcamento in profondità e nel fiuto del gol ma potrebbe essere un buon sostituto a un prezzo giusto per il Bologna.

In entrata appaiono già sicuri i nomi di Riverola, Facundo Piriz, Bueno e Radakovic. A tuo avviso di cosa necessita il Bologna per poter ambire ad un campionato da ottavo-decimo posto e l’attuale società può garantirlo?
Non saprei. Questi nuovi arrivi non li conosco ma se sono stati presi vuol dire che sono giovani di prospettiva e bisogna essere fiduciosi. Per ambire a qualcosa di più credo che il Bologna debba migliorare l’efficacia del gioco offensivo quando deve comandare, rischiando qualcosina in più, tipo Udinese e Catania. Quest’anno era efficace quando giocava in ripartenza. Le potenzialità economiche di questa società non le conosco ma garantire un piazzamento credo non lo possa fare nessuno, anche potendo spendere di più.

Non vivendo a Bologna seguirai marginalmente la questione societaria ma forse proprio per questo ti sarai fatto una idea più giusta rispetto chi invece la vive quotidianamente. Cosa pensi della lettera dell’advisor Tamburi, il più importante senza dubbio in Italia e quotato in borsa e cosa del fatto che in questa richiesta di trattare non vi sia il nome del cliente? Infine, Guaraldi minimizza questo interesse. Come si deve analizzare la situazione? E’ difficile dare giudizi su questa cosa. Credo però che l’advisor Tamburi sia una società molto seria che se si espone vuol dire che rappresenta un cliente altrettanto serio che in questi casi è prassi tenere riservato. Se i proprietari del Bologna non vogliono vendere basta rispondere in tal senso se invece c’è interesse a vendere si dà la propria disponibilità e si va avanti nella trattativa. Credo che Guaraldi minimizzi perché lui non vuole vendere.

[Mario Sacchi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]