Bologna, Gilardino: “Ho grandi stimoli e voglia di mettermi alla prova”

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I bomber, nel calcio, si differenziano dagli altri giocatori per tre fondamentali qualità: grinta, passione e classe innata. Quando oltre a queste caratteristiche sei Campione del Mondo, hai segnato 146 gol e sei il terzo marcatore in attività, hai vinto una medaglia di bronzo alle Olimpiadi, la Champions  League, la Supercoppa Europea e la Coppa del Mondo per club non sei solo un bomber ma sei un’istituzione del calcio italiano: ti chiami Alberto Gilardino. Arrivato nell’ultimo giorno del mercato estivo, con una corsa in macchina da Genoa a Bologna per firmare il contratto entro le 19.00, il centravanti di Biella è stata una sorpresa più che gradita da tutti quei tifosi che nel corso degli anni hanno visto campioni come Roberto Baggio, Giuseppe Signori e Marco Di Vaio vestire la casacca rossoblu: quest’ultimo, l’indimenticabile Capitano, si è detto soddisfatto, tramite il social network Twitter, dell’arrivo di Gilardino a Bologna. Sono tante le somiglianze tra i due calciatori, entrambi sono arrivati da Genova dopo un annata difficile ed entrambi hanno esordito in campionato con la maglia rossoblu contro il Milan: Giardino, Gila per gli amici, sembra proprio il predestinato per sostituire l’ex numero 9 del Bologna. I tifosi l’hanno accolto sabato sera, quando nel secondo tempo della gara contro i rossoneri è subentrato ad Acquafresca: è stato però oggi il giorno della sua presentazione ufficiale alla città.

Maglia numero 10 in mano, voce calma e sorriso sulle labbra, Gilardino si è detto felice del suo arrivo a Bologna: “Ho deciso di venire qui perché ho grandi stimoli e voglia di mettermi alla prova, fare bene e segnare tanto: sono molto contento, questa è per me una nuova sfida”. La proposta della società felsinea è arrivata all’orecchio di Gilardino dal suo procuratore che si è attivato subito per portarlo a Casteldebole: “Mi ha chiamato e non c’ho pensato molto: a Genova avevano altre prospettive, volevano qualcun altro al mio posto e fortunatamente c’è stata la possibilità di venire qui”. Dopo ottime stagioni con la maglia di Piacenza, Parma, Milan e Fiorentina passa nel gennaio di quest’anno al Genoa dove a causa di infortuni non trova lo spazio e i gol di cui ha bisogno: “Non è stata una stagione positiva, sono rimasto fuori tanto tempo e mi è mancata la continuità. Sono stati sei mesi difficili che però mi hanno insegnato tanto”. Gli anni più belli il centravanti rossoblu li ha passati a Firenze, dove per tre anni è stato il simbolo della squadra e dove ha raggiunto il traguardo dei 100 gol in Serie A nel 2008: “Solo lì ho segnato 50 gol. Ho tanti amici in quella città, ho vissuto momenti importanti ed ho avuto un bellissimo rapporto con la gente: spero si ripeta tutto questo anche qui, spero nasca qualcosa di bello e lungo tra me e Bologna e spero di fare bene così che la società mi tenga a giugno”. A legarlo comunque per sempre a questa città ci ha pensato sua moglie Alice che l’ha reso papà per la terza volta mettendo al mondo Giulia, il 4 settembre, proprio sotto le Due Torri: “Abbiamo davvero molto piacere che sia nata qui”. Il “Centravanti di mestiere”, dal titolo di una canzone a lui dedicata da Povia, ha un conto in sospeso con il tifo rossoblu: è sua la rete che ha condannato il Bologna alla serie B nello spareggio contro il Parma del 2005.

Gilardino promette di dare il massimo: “La gente si aspetta molto da me, ho voglia e determinazione per fare più gol possibili. Quell’anno ho fatto il mio dovere da professionista ma ora sono qui per il bene del Bologna: voglio dare tutto per la maglia” – sottolinea l’attaccante rossoblu – “Qui in Emilia ho avuto tante soddisfazioni sportive, a Piacenza così come a Parma, e ho la sensazione positiva che qui starò bene. Mi piace la città, mi piace il gruppo, mi piace la società: questo è fondamentale per un giocatore che cambia le sue abitudini”. Gilardino spera di tornare presto ad esultare mimando il violino, esultanza nata a Firenze, e sa di avere sulle spalle un numero importante come il 10, quello che tutti vogliono fin da bambini: “Non l’ho mai avuto e so che qui l’hanno indossato Baggio, Signori e per ultimo Ramirez: spero di non far rimpiangere la sua assenza. Io mi sento bene, sono pronto”. A Bologna ritrova Cesare Natali, suo compagno ai tempi della Viola e Alessandro Diamanti con cui ha giocato in Nazionale: “Sogno almeno una partita con lui con la maglia azzurra ma ora il mio pensiero principale è fare bene a Bologna”. Bologna che è famosa per far rinascere i campioni, Bologna che i calciatori dicono sia l’ambiente ideale per far crescere i propri figli, Bologna che ha sempre dato una possibilità a tutti di dimostrare il proprio valore. E che questo anno sia la tua consacrazione in rossoblu, Gila.

[Greta De Cupertinis – Fonte: www.zerocinquantuno.it]