Bologna: Gran calcio al Dall’Ara

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Partiamo da un fatto: il Bologna domenica scorsa contro il Cagliari nel primo tempo ha fatto un gran calcio come non aveva mai fatto prima, con una mancanza su cui tornero’ dopo. Gioco a 1 o 2 tocchi, gran ritmo, smarcamento in profondita’ per ricevere palla sulla corsa e sulle posizioni per ricevere  sui piedi, gioco sulle fasce e in mezzo, sovrapposizioni, spinta dei terzini, recupero palla “ alto “, ripartenze e/o gioco manovrato, veramente un gran calcio.

E’ vero, e’ stata presa qualche infilata dal Cagliari, ma è inevitabile quando fai un calcio cosi’. Quindi questa e’ la strada da seguire per appassionare ancora di piu’ i propri tifosi, per dare uno spettacolo piu’ gradevole a chi guarda, per valorizzare i propri giocatori e anche per ottenere punti perche’ alla lunga questo calcio paga.

Qualcuno potrebbe obbiettare: ma tutto questo gran calcio ha prodotto solo un gol su rigore! Avrebbe anche ragione ma dobbiamo vivisezionare “ il perche’ ” e cosi’ arriviamo alla “ mancanza ” di domenica. E’ mancata la finalizzazione negli ultimi 25 metri. In questa zona del campo le giocate diventano piu’ difficili, i tempi di gioco diminuiscono drasticamente, gli spazi si riducono, gli avversari ti arrivano da tutte le parti, il ritmo alto crea ancora piu’ difficolta’. E’ in questa zona di campo che un dribbling, un assist, una verticalizzazione ben dosata, un bel cross diventano determinanti e purtroppo domenica sono mancate a parte l’azione del rigore di Di Vaio. Ma non dobbiamo andare alla ricerca di sostituti che abbiano queste qualita’ ( anche perche’ Messi e C. Ronaldo restano dove sono ), dobbiamo aspettare con fiducia e pazienza che i giocatori rossoblu’ si abituino a fare le giocate determinanti negli ultimi 25 metri a questi ritmi alti.

Un altro fatto da analizzare bene è del perche’ il secondo tempo e’ stato giocato meno bene dal Bologna. Ha giocato meno bene subendo il Cagliari perche’ ha abbassato il ritmo. E perche’ ha abbassato il ritmo? I motivi sono questi: A) l’uscita di Mudingayi che ha avuto come conseguenze 1) quella di portare Della Rocca nella posizione di centrocampista basso dove interpreta il ruolo in maniera diversa da Mudi e non ha il suo recupero palla, 2) Ramirez nel ruolo di trequartista che, rispetto a Della Rocca, rallenta di piu’ il gioco preferendo ricevere palla sui piedi senza smarcarsi nello spazio. B) Qualche giocatore ha abbassato il ritmo inconsciamente o perche’ era stanco e quando la squadra fa un calcio di questo genere bastano 1 o 2 elementi che rallentano per far inceppare il meccanismo. Qualcuno potrebbe dire 1) che e’ stato merito del Cagliari o 2) la squadra era stanca. Ritengo che per il primo appunto il Cagliari, pur facendo cambi che hanno migliorato la squadra, non abbia modificato in maniera netta la sua espressione di gioco. Nel secondo caso il Bologna ha dimostrato di avere ancora energie altrimenti non avrebbe avuto quella reazione nel finale.

Quindi, il Bologna se vuole continuare a fare punti, è condannato a tenere sempre ritmi alti per tutta la partita e per tutte le partite. La conseguenza sara’ di produrre un gran calcio e fare molti punti…

Alla prossima, Luca Cecconi.

[Luca Cecconi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]