Bologna, Maifredi: “Diamanti vale molto così come Kone”

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C’è un filo, neppure troppo sottile, che lega Bologna e Brescia. Un filo passato e presente, quel Alessandro Diamanti che il Bologna si è aggiudicato alle buste la scorsa estate e che, adesso, del Bologna è diventato il capitano. E un filo presente e futuro, quel Panagiotis Kone tra le rilevazioni rossoblù e attualmente in comproprietà tra i due club. ZO ne ha parlato con il direttore tecnico, ed ex allenatore del Bologna, Luigi Maifredi.

La trattativa per Diamanti si è chiusa, la scorsa estate, solo alle buste. Questo finale ha lasciato strascichi? Come sono oggi i rapporti tra le due società? Sono schermaglie che, purtroppo, si fanno cercando ognuno di avere i propri vantaggi. Credo che poi le cose si siano rimesse a posto, anche perché il presidente è stato una vita a Bologna ed è legato – noi, siamo legati – a Bologna.

Se lo immagina, a fine stagione, Diamanti lasciare il Bologna e magari l’Italia per un’esperienza all’estero? Sento Alino, e Alino è innamorato di Bologna: credo che solo un’offerta pazzesca potrebbe portarlo a dividersi da Bologna. Bisogna tener conto che si deve anche pensare a come vivere: non sono solo i soldi a dare la felicità, ma il posto in cui si vive, il fatto di andare ad allenarti con allegria ed essere stimato: e penso che Alino tutte queste cose le tenga presenti.

Lei continua, quindi, a sentire Diamanti: come sta vivendo questo ruolo di leader, con tanto di gradi di capitano? Bene, anche perché i giocatori che in gioventù sono stati un po’ ‘pazzoidi’, quando mettono la testa a posto diventano più ‘regolari’ di quelli che ‘regolari’ lo sono sempre stati.

Quanto vale, secondo lei, oggi Diamanti? Non sta a me dirlo: in ogni caso, molto.

E Kone quanto vale? Anche lui molto. E’ venuto in Italia e ha dovuto cambiare quelle che erano le sue impostazioni tattiche in campo. Si è adoperato moltissimo: la scorsa estate ha fatto il ritiro con noi e l’ha fatto in maniera egregia. Ha provato a giocare in tutte le maniere perché sapeva che Pioli gioca in modo diverso e non fa il 4-4-2: si è allenato pensando proprio di tornare a Bologna e quando è tornato penso che anche per lui sia stata una liberazione perché male avrebbe accettato di andare in un’altra squadra.

Bologna e Brescia dovranno definirne la comproprietà. La trattativa è già partita o è tutto rimandato a giugno? Non è una cosa di mia competenza: noi abbiamo altre persone preposte a questo. Io spero solo che non succeda come l’anno scorso, perché vorrebbe dire che l’esperienza di Diamanti non è stata codificata. Se il Brescia si fosse imputato e Diamanti non fosse al Bologna, per il Bologna sarebbe stata una grande perdita.

Per Kone, quindi, l’obiettivo è evitare le buste… Devono evitare le buste: ed è il Bologna, adesso, che deve fare un passo verso il Brescia. Il Brescia lo scorso anno ha fatto di tutto e poi si è andati alle buste sapendo che non potevamo competere e il Bologna ha fatto la parte del leone. Quest’anno è diverso perché non siamo più con l’acqua alla gola e spero che il Bologna voglia fare un’azione diversa da quella dell’anno scorso.

Qual è il vero Kone? Quello che segna gol belli e importanti o quello che è meno decisivo, come successo domenica scorsa a Catania? I giocatori importanti non sempre riescono a fare partite straordinarie: i grandi giocatori devono avere la possibilità di sbagliare una partita o due senza avere sempre il fucile puntato. Kone ha delle qualità incredibili ed è un giocatore completo: ha destro, sinistro, scarto, tiro di testa e tecnica. Ed è ancora in una fase in cui può migliorare: il vero Kone non lo abbiamo ancora visto.

A gennaio è rimbalzato l’interesse del Bologna per De Maio: c’è stato qualcosa di concreto o si è trattato solo di voci? Solo voci: De Maio è un ragazzo cresciuto da noi, che vive qua ed è chiaro che è legato al Brescia.

Il Brescia ha invece provato a prendere Pulzetti, ma la trattativa non si è concretizzata. Com’è andata? Ribadisco che non sono io la persona preposta a queste cose: credo comunque che sia stato lui a rifiutare il trasferimento a Brescia.

[Cinzia Saccomanni – Fonte: www.zerocinquantuno.it]