Bologna, W. Fuochi: il punto sul futuro rossoblù

246

Campionato fermo, riflettori sul futuro prossimo. Pioli anche il prossimo anno in rossoblù? Pare proprio di sì. Anzi, mentre sto scrivendo, lunedì mattina, si parla di annunci imminenti dalla casa rossoblù. Stay tuned, come dicono quelli bravi. Buona mossa di Guaraldi, nel segno di una virtuosa continuità, perchè vale il tecnico, e vale l’uomo, e fatta pure al momento giusto, durante la sosta del campionato, in modo da poterla spendere con la giusta dose di propaganda. A rigore, siamo nel rispetto di un contratto esistente, che la società poteva esigere senza altro aggiungere. Ma enfatizzare i successi è più che legittimo. Allora lo faccio io un passo in più. Guaraldi passi ora alla partita Diamanti, che è già vincolato al Bologna per diversi altri anni di contratto. E si comunichi, magari a due voci, che questo verrà onorato e rispettato.

Nel 2014 vi saranno i Mondiali. Per Diamanti non sarebbe meglio restare con la maglia del Bologna per mettersi in mostra piuttosto che andare in una squadra dove magari farebbe da spettatore? Non è detto che in un “Inter” (un nome a caso) il rendimento sia lo stesso. Vero, rimanere qui è un’opzione che, sul piano della visibilità, pare promettere di più. Ma ripeto: Diamanti col Bologna ha un contratto poliennale. Il telecomando che aziona la sbarra d’uscita ce l’ha la società.

Su Gilardino le voci paiono sempre più insistenti, a giugno dovrebbe restare almeno in comproprietà. Lo stesso Acquafresca in settimana ha parlato di riscatto certo dell’ex centravanti del Genoa ragion per cui Robert vorrebbe restare in Spagna vedendosi chiuso. Credo che Gilardino abbia voglia di restare, come ha già detto più volte. Certo che il Genoa, dopo aver già concesso dilazioni a gennaio, stavolta vorrà vedere un po’ di soldi. A meno che, dopo aver preso Portanova, non sia interessato a qualche altro pezzo della collezione Guaraldi. Se resta Gilardino, non c’è ovviamente posto per Acquafresca. Che dovrà trovarsi casa. Lui dice che in Spagna sta bene? Evviva, qui mi pare già più che un ex. Passato, per di più, lasciando labili tracce.

Sul fronte societario si è visto a Casteldebole Fioranelli, intrattenutosi diverse ore con Guaraldi. Più facile una visita per parlare di qualche giocatore o all’orizzonte c’è un nuovo socio? Alt, Guaraldi ha smentito di aver incontrato Fioranelli, che manco conosce. Ma è una notizia che nessuno aveva scritto. Non potendo smentire le foto di Fioranelli in auto all’uscita di Casteldebole, la ricostruzione è che Fioranelli abbia incontrato qualche dirigente, fermo restando che su quanto succede là dentro il presidente dovrà pur essere informato. Per le versioni quasi ufficiali, Fioranelli avrebbe dunque proposto al Bologna giovani giocatori, non riscuotendo soverchi ascolti. Ma l’agente Fifa che vive in Svizzera è uno che, nel calcio, fa soprattutto altri affari, sul fronte delle scalate societarie, più o meno portate a termine. E qui siamo alle ipotesi. Se torna, come pareva subito stabilito, i discorsi che vanno avanti andranno indagati. Se non torna, non aveva evidentemente proposte allettanti. Non resta che attendere.

Il Centro tecnico è osteggiato da tanti ma per come la vediamo noi sarebbe qualcosa di nuovo in una città vecchia, anche se la cosa più importante sarebbe il rifacimento del Dall’Ara. S’ha da fare o ci sono problematiche che non lo consigliano? Il Centro Tecnico sarebbe un investimento impegnativo per la società, al di là delle tematiche sul consumo di territorio che vengono ben agitate dai comitati contrari, soprattutto di residenti. Paga il Credito Sportivo, certo, ma poi i denari dei mutui vanno restituiti, e su questo non ci sono precedenti luminosi, in città. Col Dall’Ara siamo a vecchi discorsi: com’è stato conciato piace a pochi, o a nessuno, come potrebbe tornare affascina. Al di là dell’estetica, che affascina i vecchi romantici, c’è che, pure lì, si va a bussare al Credito Sportivo. Che pare poi lo scopo del gioco. Lavorare, attingere credito, far girare la ruota. Il calcio appoggiato al resto, ma non è questo l’unico posto dove va così.

Un veloce ripassino in vista della trasferta di Udine: 9 partite alla fine. A quanti punti può ambire il Bologna? Non ne ho idea e non importa poi granchè, se manca un traguardo vero, che non può essere l’Europa. 44-45 punti, se qualcuno vuole giocarsi una pizza.

[Mario Sacchi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]