Brescia sconfitto a suon di tango, samba e liscio

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Miei cari amici genoani ristorati e rinfrancati dal sonante 3-0 rifilato al Brescia, oggi il campionato del Genoa è al suo spartiacque.

La vittoria odierna ha messo ormai quasi al sicuro la formazione rossoblù da spiacevoli sorprese: la terzultima in classifica, la Sampdoria, è a 10 lunghezze. Ma l’ottavo posto, occupato dal Palermo, è a sette punti: un obiettivo ancora alla portata del Grifone ma, come ha detto il presidente Preziosi, bisogna conquistare nove punti nelle prossime tre gare interne e cercare di racimolarne qualcuno nelle difficili trasferte con Napoli e Lazio. Tutto è ancora possibile, basta solo voler provare con tutte le forze: «Volli! Volli! Fortissimamente volli!» come diceva Vittorio Alfieri. Occorre però maggior costanza nell’arco della partita: anche oggi c’è stata una prestazione double face. Per fortuna quella mediocre si è ridotta soltanto alla mezz’ora del primo tempo.

Il Genoa soffre molto le squadre che presentano un centrocampo folto: sia il Brescia e due domeniche fa il Cagliari presentavano una ragnatela che ha mandato in confusione gli uomini di Ballardini. Al contrario dei sardi, i lombardi però avevano minor prestanza atletica e un tasso tecnico inferiore: non appena i rossoblù hanno cominciato a macinare gioco sulle fasce sono arrivati i pericoli per Arcari. Palacio ha iniziato a spaziare e dominare il fronte offensivo, smistando tanti palloni per i compagni, con i suoi passi di tango. Poi si è aggiunto Rafinha che dopo un primo tempo da “topolinho” si è trasformato in “leoninho” e ha messo in porta un pallone a ritmo di samba. Poi è arrivata la terza segnatura fortemente voluta da Antonelli: il tutto coordinato dal maestro d’orchestra Ballardini che a tempo di liscio ha condotto in porto una vittoria preziosissima che riporta serenità dopo gli scivoloni col Cagliari e la Juventus. A proposito del mister, le sue possibilità di restare risalgono: da 60 a 80%. Sia ben chiaro che il mio è soltanto un riferimento statistico: resta fermo che sarà solo il presidente a decidere dopo Pasqua se confermarlo oppure no.

Nella gara col Lecce di sabato prossimo trarrem gli auspici sull’obiettivo del Vecchio Balordo. Avrà davanti la formazione di Di Canio rinfrancata da tre gare consecutive senza sconfitte. La sua forza e la sua debolezza è quella di giocare bene e contemporamente di far giocare gli avversari: ha segnato più del Grifone (38 gol contro 34) ma è la peggiore difesa del campionato con 56 reti, tallonata dal Palermo con 54. Ballardini ne dovrà tener conto: non sarà dunque impossibile conquistare un altro risultato positivo tra le mura amiche del Tempio.

[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]