Brocchi si esalta: “Il Milan è garanzia di impegno… Stagione incredibile, da primi della Capitale…”

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Il poker rifilato all’ex Ballardini non l’ha potuto vivere sulla sua pelle ed in campo: il guerriero Cristian Brocchi, causa turno di squalifica rimediato contro l’Udinese, ha visto dalla tribuna dello Stadio Olimpico, insieme all’amico Bobo Vieri, riaccendersi una piccola speranza di coronare quel sogno Champions che solo una settimana fa sembrava essere svanito completamente.

Ha esultato per la doppietta di Hernanes, per il ritorno al gol di Capitan Rocchi, ma soprattutto per la conquista matematica di un posto nell’Europa League e per quel primato cittadino ristabilito dopo otto lunghi anni: “Siamo la prima squadra di Roma”, ha affermato con orgoglio Brocchi a Lazio Style Radio. C’è orgoglio e soddisfazione nelle parole del centrocampista biancoceleste, ma anche quel rammarico di aver fallito nelle tre sfide decisive, quelle contro Inter, Juventus ed Udinese: “Contro il Genoa è stata una partita dai due volti. Un primo tempo sottotono, forse a causa di un blocco mentale per le ultime tre sconfitte che non ci garantiva serenità. Nel secondo tempo invece è venuto fuori l’orgoglio di arrivare ad un obiettivo importante e la voglia di vincere davanti al nostro pubblico nell’ultima gara all’Olimpico. Bobo Vieri era in tribuna con me a vedere la partita, negli anni è rimasto un tifoso laziale perché qui ha vissuto momenti indimenticabili ed è legato ai tifosi e alla maglia. Aveva voglia di vedere una Lazio europea e siamo stati bravi ad accontentarlo”.

La Champions si giocherà tutta negli ultimi novanta minuti della stagione, ma non passerà solo attraverso la vittoria contro un Lecce già promosso – ma non per questo meno temibile – perché solo un successo del Milan al ‘Friuli’ garantirebbe il ritorno nell’Europa dei big: Ora la Champions non è più nella nostre mani, ma ce la giocheremo fino alla fine. Insieme all’Udinese la Lazio ha dimostrato di meritarsela, anche se in alcune partite siamo stati un po’ sfortunati e questo ha inciso sul nostro campionato con qualche punto in meno”. La speranza di centrare il quarto posto stavolta si chiama Milan, proprio quella squadra in cui Brocchi ha giocato per tanti anni, la squadra in cui è cresciuto e che gli ha insegnato il valore sportivo. Proprio per questo il guerriero biancoceleste è convinto che i rossoneri non daranno vita facile all’Udinese, anche se già si sono laureati campioni d’Italia: “Non ci sono più partite scritte nel campionato italiano, ne sono state una dimostrazione la vittoria del Palermo e del Catania. È un dato positivo, perché i giocatori hanno tirato fuori la voglia di chiudere la bocca a chi ha dei pregiudizi su questo. È normale che a volte le motivazioni di due squadre che si affrontano possano essere diverse, ma a me non è mai capitato di regalare una partita perché non fa parte di questo sport”. Quello di Brocchi è un simbolico calcio alle irregolarità tanto conclamate del calcio italiano. Ad Udine serve più che un miracolo per scalzare i friulani dal quarto posto e conquistare l’Europa che conta, ma la speranza è riposta proprio nel carattere vincente del Milan: “Ho giocato diciassette anni a Milano e mi hanno sempre inculcato una mentalità vincente. Non c’è mai stata una partita in cui è mancata la voglia di vincere. Proprio perché l’Udinese affronta il Milan ho ancora una speranza nella Champions, so che ce la metteranno tutta per vincere pur non avendo più obiettivi a livello di classifica”.

Che sia Europa League o Champions, c’è qualcosa che prescinde forse dal traguardo: quella inaspettata rinascita di una Lazio che solo lo scorso anno stava lottando per sventare l’incubo della serie cadetta, ed ora ambisce ad obiettivi insperati. Merito di Edy Reja che ha preso per mano una squadra allo sbaraglio e, conquistando 24 punti da quando a febbraio subentrò a Ballardini, l’ha trascinata verso lidi sicuri, per poi centrare il ritorno in Europa solo una stagione dopo. “Una stagione incredibilmente bella”, parole di orgoglio che vengono dal cuore del guerriero Brocchi. “Siamo partiti con la voglia di rivalsa per una stagione negativa. Grazie a Reja siamo stati sempre all’altezza anche nei momenti negativi. A volte è mancata un po’ di cattiveria, ma la Lazio aveva voglia di arrivare in alto e ci è arrivata. Anche se avremo il rimpianto della Champions, questa stagione è stata il trampolino di lancio per il futuro, la base per conquistare una mentalità vincente. Anche se sarà solo Europa League siamo tutti contenti di una stagione che ha riportato la Lazio alla ribalta, anche contro ogni pronostico, soprattutto mediatico”. E per concludere anche Brocchi lancia una profezia in stile Hernanes, il brasiliano sembra ormai aver contagiato tutti i biancocelesti: “Lecce-Lazio? 2!”

[Giorgia BaldinacciFonte: www.lalaziosiamonoi.it]