Catania: aumenta il distacco tra neopromosse e veterane

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logo-cataniaCATANIA Le previsioni sono divenute realtà. Lo raccontano i numeri, le classifiche. Negli ultimi sette anni, l’incremento dei diritti televisivi verso la serie A, e la loro ridistribuzione, oltre che la sconnessione delle due leghe professionistiche, con minor gettito di denaro verso la cadetteria, ha determinato un divario sempre più netto tra neopromosse e veterane oltre che una divaricazione sempre più netta nella stessa serie A che vede e vuole sempre più forti le più forti e sempre più deboli le squadre già deboli. Così si spiega la lotta a numero chiuso per l’Europa ed il consolidamento, a debita distanza tanto dalla zona Coppe che da quella retrocessione, di gran parte delle formazioni di ex medio bassa classifica. Tanto che ormai, la questione retrocessione, non riguarda più di quattro squadre sui tre posti che decretano la retrocessione e da parecchi anni si decide già con un turno di anticipo sulla chiusura della stagione.

In questa prima parte approfondiamo lo scenario della zona retrocessione.

Salvezza
Il numero da tenere a mente è 36.4: la media aritmetica dei punti necessari per salvare la serie A, estrapolata dai dati registrati finora dal 2006/07, anno del ritorno in massima categoria dei rossazzurri. Strumentale parlare ancora di 40 punti. Solo nel primo degli ultimi 7 anni in esame è stato necessario traguardare questa soglia per conservare il posto. Il calo è stato progressivo fino a toccare il fondo nel campionato appena scorso. Solo 33 punti sarebbero bastati a salvarsi, il Palermo, terzultimo, si è fermato a 32. Evidente il ridimensionamento della competitività nella zona di bassa classifica, nel tempo sempre più circoscritta ad una manciata di squadre. Facciamo seguire i dati. In tre degli ultimi quattro campionati le retrocessioni sono state decise con una giornata d’anticipo. Negli ultimi sei campionati sono sempre retrocesse le tre formazioni già in coda alla 37^. Solo nel primo degli ultimi 7 campionati in esame la lotta retrocessione ha riguardato ben 8 squadre fino all’ultima giornata, vedendo come terza retrocessa una formazione al di fuori del trittico retrocessione descritto dalla classifica alla penultima (Chievo). Negli ultimi sei campionati, la media di formazioni in lizza per la salvezza fino all’ultima giornata è stata di 1,16, ovvero quasi uno scontro diretto a distanza.

Catania
Veniamo quindi al Catania. I rossazzurri, ad eccezione del secondo dei sette anni trascorsi in A, hanno sempre aumentato il margine di sicurezza sulla zona retrocessione. Se nelle prime due stagioni rinviarono la certezza matematica all’ultima, soffertissima sfida, già al terzo anno videro il margine sulla zona salvezza (punti terzultima +1) da 0 a 8. Si passa a +9 con la gestione Atzori-Mihajlovic e Giampolo-Simeone. Quindi, +11 con Montella, fino al rimarchevole +23 di quest’anno (+53%), nonostante gli etnei chiudano “solo” a +8 dal record stabilito l’anno precedente (+13%). I meriti del Catania giustificherebbero un ulteriore distacco, ma solo il crollo di competitività delle contendenti alla salvezza ne determina un’ingenza tale e sorprendente visti i dati storici.

Scenario
Solo quattro neopromosse, negli ultimi sette anni, non sono più ridiscese in serie B: Napoli, Genoa, Juventus e Bologna. Delle due neopromosse in serie A col Catania (Atalanta e Torino), solo i rossazzurri sono riusciti a non ritornare in cadetteria negli anni seguenti stabilendo così il record di permanenza nel massimo campionato da sette anni ad oggi per una neopromossa. Il periodo di massima permanenza consecutiva delle altre neopromosse, poi retrocesse, è stato di quattro anni (Atalanta). Delle neopromosse: Pescara, Novara e Brescia sono retrocesse dopo una sola stagione, Bari, Cesena e Lecce dopo due. Ascoli e Messina, uscite di scena sette anni fa, non so più tornate in serie A. Lo stesso dicasi per la Reggina (retrocessa nel 2008/2009) e per l’Empoli (retrocesso nel 2007/08). Solo Atalanta, Parma, Sampdoria e Chievo sono riuscite a risalire immediatamente in A e rimanervi finora. Fa eccezione il Siena, appena retrocesso. Il Torino ci ha impiegato tre anni per risalire. Il Livorno, dopo l’immediata promozione è di nuovo precipitato in B, e solo nella prossima stagione, dopo tre anni, ritornerà in A. E’ la squadra col più frenetico saliscendi del periodo esaminato. Quindi, escludendo le eccezioni Atalanta, Parma, Sampdoria e Chievo, sulle 30 squadre partecipanti alla serie A negli ultimi 7 campionati, e quindi sui 21 posti retrocessione assegnati, 17 con le eccezioni, le uniche “big” spodestate dalla serie A ed ancora in B sono state Reggina e Palermo, mentre quasi tutti gli altri posti sono andati a neopromosse od ex neopromosse mai riuscite a trovare una continuità perpetuata nel tempo.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]