Catania, corsa salvezza: lo stato di salute delle avversarie

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logo-serieaOroscopisti? Cabalisti? Maghi? In quanti in questi inizio anno abbiamo cercato di fare il punto della situazione sul calcio Catania, magari affidandoci a statistiche più o meno bizzarre, segni dei tempi e fondi di tazzine del caffè. La verità, invece, è che solo in 24-25 uomini al mondo sanno che fine farà questo Catania nell’attuale stagione calcistica: i componenti della rosa di De Canio. Ma il Catania, essendo ancora ultimo, non può per ragione di cose fare affidamento solo su stesso. Serve anche l’ “aiuto” delle altre, ovvero serve che le avversarie per la salvezza non inanellino risultati positivi a catena. Analizziamo allora lo stato di salute delle concorrenti più prossime al Catania, scoprendo possibili punti deboli e dinamiche legate al calcio-mercato. Andiamo con ordine, partendo dal Livorno, squadra che fa compagnia al Catania in fondo classifica:

LIVORNO

3 vittorie, 4 pareggi e 11 sconfitte, fotocopia del campionato del Catania. La differenza la fa lo scontro diretto vinto e, in soldoni, un migliore attacco e una migliore difesa rispetto agli etnei. Il Livorno di Spinelli non gode di certo di ottima salute, dato che la sua discesa verso il fondo ultimamente sembra inarrestabile. Eppure le cose, ad inizio stagione, erano diverse: la squadra girava, con un Paulinho ed un Emeghara al top e il tecnico Nicola era osannato dalle folle dopo la promozione dello scorso anno. Emblema di quel periodo fu proprio la vittoria sul Catania per 2 a 0. Poi il crollo. Nel mercato attuale qualcosa cambierà, a breve forse lo stesso mister Nicola. Cosa bolle in pentola? Si parla tanto dello scambio Emeghara-Acquafresca col Bologna, degli juventini Motta e De Ceglie e del milanista Cristante. Poche idee ancora e una classifica costantemente peggiore.

SASSUOLO

Stesse vittorie del Catania, ma una sconfitta in meno e conseguente pareggio in più che fanno la differenza di punto con gli etnei. Il girone d’andata dei neroverdi è stato degno delle peggiori montagne russe: spacciato nelle prime giornate, ripresa nel mezzo e altro crollo nel finale. Ad oggi, non si è ben capito qual è il vero volto del team di Di Francesco, quello bello e spavaldo delle vittorie con Atalanta e del rocambolesco 4 a 3 alla Sampdoria, o quello barcollante della disfatta con il Livorno e con la Juventus. Su questo cambiamento costante di luna pesa soprattutto il fatto di subire fin troppi gol, 38, peggiore difesa di A (+6 rispetto al Catania). La fiducia su Di Francesco per adesso c’è, ma le cose potrebbe cambiare in caso di ulteriori risultati storti. Di Francesco che dal mercato potrebbe avere gli uomini giusti per blindare la difesa, dato che si parla costantemente degli arrivi di Ariaudo, Diakitè e Gamberini.

BOLOGNA

Anche qui, stesse vittorie del Catania, ma due sconfitte in meno e due pareggi in più rispetto al ruolino degli etnei. Il Bologna visto domenica al Massimino è ben poca cosa, ma tra le pretendenti di questo lotto-salvezza è forse la più imprevedibile. Sì perché ha in rosa un Diamanti che da solo può portare in sella una ventina di punti e qualche altro giocatore imprevedibile (vedi Kone). Il ruolino di marca dei “petroniani” è stato, come per il citato Sassuolo, una continua salita e discesa di cui riportiamo tre diapositive: lampi di bel gioco nel 3 a 3 col Milan, seguito da una disfatta per 5 a 0 con la Roma; 3 a 0 al Cagliari e in seguito uno scialbo pari col Chievo; bel pari con l’Inter e poi disastri con Fiorentina e Catania. Nel mercato attuale si prevede una rivoluzione, almeno “ascoltando” i vari rumors: Emeghara, Maxi Lopez, Pozzi, Belfodil, Maresca, Vukusic, Paloschi, Obinna, Ziegler, Marilungo e chi più ne ha più ne metta.

CHIEVO

Fate un altro passetto e incontrate il Chievo. Solo +3 sul Catania, nonostante una difesa rocciosa che ha subito solo 23 gol  (meno di Milan e Lazio) e un tecnico come Corini che ha di fatto innestato la prima al suo ritorno in sella ai clivensi. 10 dei 16 attuali punti infatti sono stati incamerati sotto la gestione Corini, la quale però ha subito contraccolpi evidenti nell’ultima gara del 2013 (4 a 1 subito col Torino) e nella prima di questo anno, con lo scialbo pareggio con il Cagliari. Come consuetudine non si aspettano dal mercato clivense vere e proprie rivoluzioni, ma qualcosa da migliorare c’è. Per esempio in avanti: solo 13 sono stati i gol segnati, deficit da addebitare soprattutto alla mancanza sotto porta del bomber di sempre, Sergio Pellissier. Quest’anno, poi, non sembra girare come la scorsa annata Thereau, quando segnò 11 reti. E così qualcuno potrebbe arrivare proprio in attacco: Bianchi? Calaiò? Barreto?

In questo lotto avremmo potuto inserire anche le “vicine” Atalanta e Sampdoria, ma la rosa di cui dispongono e il ruolino che tengono, li escludono dalla zona rossa della classifica. Tutto, ovviamente, potrebbe cambiare da qui a 10 giornate. Stesso dicasi per Cagliari e Udinese, un po’ più lontane dal Catania, ma sempre a rischio in caso di filotti negativi. Escluse altre tre squadre non certo irresistibili come Genoa, Parma e Torino, troppo avanti in classifica. Ma già pensare che tutte queste nominate non sono certamente delle schiacciasassi, fa riflettere su dove il Catania avrebbe potuto essere in classifica…

[Diego Vitale – Fonte: www.mondocatania.com]