Catania: i top e flop dell’ultima giornata

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La beffarda, ma veritiera, sconfitta dell’Olimpico contro la Lazio viene valutata “numericamente” dai quotidiani in maniera molto simile con Marchese ed Izco definiti migliori in campo in virtù di prestazioni sicuramente migliori rispetto a quelle dei compagni. Il terzino sinistro di Delia non prende alcuna insufficienza ed i suoi recuperi provvidenziali su Cana e Kozak hanno tenuto il Catania in partita sino a dieci minuti dalla fine, mentre per Mariano il classico mezzo punto in più arriva sicuramente dalla caparbietà con cui è andato a “cercare” il gol dell’illusorio vantaggio.

Prestazioni sufficienti anche per Biagianti, lottatore in mezzo al campo anche se ad armi impari contro il miglior reparto della Lazio ovvero il centrocampo con Candreva ed Ederson su tutti, ed anche per Andujar autore di un paio di interventi non eclatanti ma sicuramente importanti per trattenere l’inerzia dalla parte del Catania. Le insufficienze principali riguardano Bellusci e Legrottaglie in primis, sfortunati protagonisti negli episodi decisivi del match ed anche i due esterni Barrientos e Gomez, poco lucidi nelle ripartenze e sicuramente non in giornata di grazia.

I singoli di giornata

Gazzetta dello sport. Podio per Izco, Marchese, Andujar Il peggiore: Bellusci, Gomez

Tuttosport. Podio per Izco, Marchese, Biagianti     Il peggiore Bellusci, Gomez, Barrientos

La Sicilia. Podio per Izco, Marchese, Biagianti     Il peggiore Legrottaglie, Bellusci

Corriere. Podio per Izco, Marchese, Biagianti     Il peggiore Legrottaglie, Bellusci

Classifica Generale

Il solo Izco ha ottenuto una votazione sopra la sufficienza nella top four dei migliori che vede mantenere le posizioni intatte con Maran, Gomez, Lodi ed Izco nell’ordine.  Il tecnico trentino ha perso il duello a distanza con Petkovic, così come era accaduto nei quarti di Coppa Italia, mostrandosi incapace di rispondere colpo su colpo all’aggressività ed all’intensità che i biancocelesti hanno tenuto per quasi tutta la partita. I valori in campo ed anche in panchina, a disposizione dei due mister, sono sicuramente differenti, ed il gap iniziale di appena due punti in classifica tra le due squadre è apparso troppo poco veritiero. Ciò testimonia quanto di buono e di importante è stato fatto sin qui dalla truppa a disposizione di Maran.

Partita sottotono anche per Lodi, che ha sicuramente pagato di tutti l’atteggiamento a cui i suoi compagni sono stati costretti per tutta la partita; pochissimi palloni giocabili e nessuna trama o proposizione offensiva che potesse dare in là a qualcosa di realmente pericoloso. I lanci lunghi verso l’isolato Bergessio sono lo specchio di ciò ed il sintomo di come i compagni erano troppo ancorati nella propria metacampo.

Maran – 6,365

Gomez – 6,3241

Lodi – 6,2917

Izco – 6,2472

Numeri alla mano, la partita dell’Olimpico tende a sottolineare come le sorti del Catania in questo campionato dipendano in maniera strettamente correlata alla prestazione ed alla vena del Papu Gomez, vero e proprio ago della bilancia.

Maran aveva chiesto lui di sfruttare la concomitante assenza di Pereirinha e Konko che ha costretto Petkovic ad adattare nel ruolo di terzino destro il centrocampista Gonzalez, per di più reduce dalla trasferta sudamericana con l’Uruguay. Proprio per questo le poche ripartenze provate dal Catania si sono svolte tutte dal suo lato, nessuna di queste però ha portato a qualcosa di concreto, anzi le conseguenti palle perse hanno messo in difficoltà la squadra costretta a rinculare indietro.

Tanta corsa per lui, ma anche dopo il gol del vantaggio, non è riuscito con i suoi compagni di reparto a mantenere alto il baricentro della squadra ed anzi ha agito sempre come quinto centrocampista in un 4-5-1 eccessivamente schiacciato. A tal punto Maran ha tolto lui (e non Barrientos) per fare posto a Castro quando ancora il risultato era a favore dei rossazzurri ed il tecnico sperava nel Pata per poter tenere il pallone il più distante possibile dalla metà campo difesa da Andujar.

Le insufficienze stagionali del Papu sono state appena sette e sono tutte coincise con prestazioni altamente negative della squadra, a dimostrazione di quanto detto finora e dell’importanza di un giocatore che sta disputando la sua terza stagione da titolare in Italia ed è ormai pronto al passaggio in una squadra più blasonata.

Arbitro

Non è stata una partita particolarmente difficile da arbitrare, ed infatti a parte un paio di episodi negli ultimi minuti, il signor Massa ha meritato la sufficienza su quasi tutti i quotidiani. Nel complesso è parso un po’ troppo permissivo verso i giocatori della Lazio, autori di varie proteste e non ha ammonito Kozak che si è platealmente lasciato andare in area di rigore dopo un leggero tocco di Alvarez. Vede bene sul netto rigore di Bellusci su Ederson. Controversa invece l’ammonizione di Barrientos reo di non aver rispettato la regola non scritta di mancata restituzione del pallone agli avversari in caso di gioco fermo. Il regolamento infatti non prevede sanzioni disciplinari in tal senso, ma non è stato sicuramente un gesto di fair-play ed il giallo al Pitu è voluto servire a placare le proteste molto vibranti dei laziali.

Mondocatania

Il nostro collega boccia in maniera perentoria e senza appello Lodi e Barrientos autori rispettivamente di eccessivi passaggi errati e di una gara anonima con inutili lezio sismi. Per loro due, voto pari a 4,5 ; addirittura più basso di quello ottenuto dalla coppia Bellusci – Legrottaglie che invece se la “cavano” con un 5. Bene invece Gomez, premiato con un 6,5 in quanto unico rossazzurro ad aver provato a creare pericoli alla retroguardia della Lazio, anche se veniva sempre braccato da un sorprendente Gonzalez e dal mastino Onazi.

[Giovanni Famulari – Fonte: www.mondocatania.com]