Catania, Lo Monaco: “Virtuosi e mazziati.. Antenucci? O Cairo paga o..”

262

CATANIA In una lunga intervista rilasciata a TuttoSport, l’addì etneo Pietro Lo Monaco affronta senza reticenza alcuna il nodo che più preme vanga chiarito al quotidiano di Torino, vale a dire la comproprietà di Mirco Antenucci, attaccante a metà tra Catania e Torino. Ma non si parlerà solo di questo, l’intervista svarierà anche sulla gestione che necessita una società di A, e del “modello Catania”.

Nelle scorse settimane, tante ipotesi erano state formulate per immaginarne una soluzione. Prima tra tutte l’ingresso nella trattativa di Rolando Bianchi, per il quale il Catania ha subordinato ogni trattativa alla disponibilità del giocatore a ridurre consistentemente il suo ingaggio, disponibilità negata, trattativa mai avviata. Antenucci piace a Ventura, piace al Torino, e tanto il Torino che Ventura piacciono ad Antenucci, da qui la preghiera del giocatore alla dirigenza granata affinché lo riscattasse ad ogni costo.

E’ stato quindi tempo dello ”sconticino” chiesto dal presidente Cairo sugli 1,7 mln chiesti dal Catania per il riscatto. Quindi dell’ipotesi favoleggiante di un rinnovo della compartecipazione. Su questi due temi, quelli di più stretta attualità, l’addì è chiaro:

“Il prezzo per Antenucci è e resterà quello stabilito a Gennaio di comune accordo col Torino proprio per evitare simili giochi al rialzo o ribasso. Se il Torino è interessato al giocatore sa quanto deve pagarcelo, escludo categoricamente sconti od il rinnovo della compartecipazione.

Quindi, quale soluzione potrebbe prefigurarsi?

“Col Torino ci sono ottimi rapporti e non credo andremo a finire alle buste. Ci sono tante altre squadre interessate al giocatore, e non sarà difficile trovare di concerto col Torino un’intesa sulla possibile cessione del giocatore.

Quanto buoni sono i rapporti col Torino?

“Il Catania ha parecchi giocatori che potrebbero fare al caso del nuovo Torino di Ventura. Se il presidente Cairo dimostrasse di esser disponibile ad avviare una seria collaborazione col nostro club ci troverebbe bendisposti. E’ un buon presidente, ha investito molti soldi anche se spesso in operazioni sbagliate. Purtroppo in Italia si crede ancora all’equazione “più spendi più vinci” , è una credenza da dimenticare, smentita da fatti e realtà come Catania.

E parlando di Catania:

“Siamo un club virtuoso che, nonostante faccia segnare solo 30mln di ricavi, riesce a produrre utili a differenza dei grandi club che, potendo contare su profitti ben più elevati, dovrebbero far molto meglio di noi ed invece si indebitano. Noi l’unico debito che abbiamo è il mutuo per il centro sportivo, una struttura da 60 milioni costruita con le plusvalenze derivanti dalla valorizzazione dei nostri giocatori. Sapete com’è ripagato la nostra oculata gestione? Con 5mln di tasse sulle plusvalenze; che pagheremo perché così dicono le regole, ma che avremmo preferito e potuto investire su nuove strutture sportive.

Parere sull’importanza delle pay Tv nel mondo del calcio

“Non oso nemmeno pensare cosa potrebbe accadere se le pay TV decidessero di disimpegnarsi dalla serie A. Senza i proventi dei diritti molti club andrebbero in crisi e non riuscirebbero né ad andar avanti né a sopravvivere. Ciò è sempre dovuto alle anomalie del calcio italiano, dove l’85% dei ricavi finisce nelle tasche dei calciatori. Prendiamo esempio dalla Germania, dove gli stipendi dei giocatori assorbono il 55% delle entrate di un club, questo ha dato modo di investire su stadi di proprietà, centri sportivi, e tutto il movimento calcistico tedesco ne ha giovato, crescendo.

Ecco spiegata la predilezione del Catania per il mercato argentino:

“In Italia per un giocatore di serie B chiedono cifre troppo alte, andando a cercare in Argentina si trovano giocatori importanti alla metà di quel prezzo, ma si possono attingere due elementi massimo, non certo far la squadra per intero. I calciatori argentini per indole sono molto simili a quelli italiani, ma i buoni giocatori possono penderli tutti, è la gestione dello spogliatoio che è difficile. Con Montella sentiamo di aver fatto la scelta giusta.

E sul mercato:

“Ero ad un passo dal portare Ferreira al Catania, un grande giocatore, classe ’91, ne sentirete presto parlare. Purtroppo, quando la trattativa era quasi conclusa è stato convocato nell’Under 20 ed adesso il Catania non se lo può più permettere.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]