Catania, Marcolin: “Classifica? Dobbiamo fare la rincorsa su noi stessi”

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logo-cataniaVARESE – Dario Marcolin, allenatore del Catania, ai microfoni dei cronisti commenta così la gara contro il Varese, vinta dai rossazzurri per 3-0:

“Classifica? Dobbiamo fare la rincorsa su noi stessi. Mi aspettavo dei risultati diversi. Si tratta di un mix di gioia e dolore. Sono comunque felice di aver ritrovato il Catania. Quello del gioco palla a terra. Mi fa piacere aver ritrovato gli attaccanti che segnano. Ci sono ancora tanti scontri diretti. Abbiamo fatto buoni passi in avanti, soprattutto nelle ultime due gare.

Per fare i cambi ho aspettato che Bettinelli modificasse il modulo. Escalante è entrato molto bene. Mi è dispiaciuto per Castro, ma bisogna sacrificarsi per la squadra. Non è una questione di prestazione perché stava facendo bene.

La partita è stata rovinata un po’ dal vento. Chi giocava controvento aveva difficoltà ad arrivare nella metà campo avversaria. Mi è piaciuta la serenità con cui la difesa ha gestito le posizioni, il possesso palla, anche con un uomo in meno. I ragazzi volevano questa vittoria fuori casa. E’ stato come togliere un tappo. Si è ritrovata personalità e autostima, e questo è importante.

A Odjer tra primo e secondo tempo avevo detto di stare attento dato che aveva già preso il cartellino giallo. Ha prevalso l’indole di un ragazzo giovane. L’espulsione ci stava. Deve imparare a pensare da giocatore esperto. Rinaudo, al contrario, dopo l’ammonizione ha cercato di intervenire di meno. L’unica nota stonata è stata questa.

Maniero è abituato a giocare come punta centrale, ma si è dovuto sacrificare. In settimana l’ho un po’ pizzicato dicendogli che contro il Varese avrebbe fatto gol. Così è stato.

Bisogna vivere partita dopo partita. Sono soddisfatto. Il Catania può fare di meglio, ed è sulla strada giusta. Non bisogna guardare quello che poteva essere.  Sarebbe stato brutto finire il campionato senza mai vincere fuori casa. Adesso pensiamo al Trapani. La classifica si è accorciata. Rischiano tutte. Bisogna vedere chi ha più qualità e polso al momento.

Gillet è arrivato tardi al ritiro. Aveva qualche problema di stomaco, ma già in Nazionale. Terracciano ha fatto benissimo nelle ultime due gare. Il belga è titolare. Sapere di avere due primi portieri è il massimo. Non abbandono Gillet, ma Terracciano meritava di giocare.

Ho visto miglioramenti nel gioco già negli allenamenti d’inizio settimana. Dopo Avellino era un’altra squadra. Non c’era più tensione. Avevamo bisogno di una spinta. La medicina sono i tre punti. Quando si vince si è galvanizzati. Il gol di Calaiò è l’emblema della serenità ritrovata”.