Catania: Maxi Lopez ancora sul mercato

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CATANIA – Ma è così difficile prendere Maxi Lopez? Una trattativa infinita, una storia infinita. Eppure al Catania, nel Gennaio di due anni fa, bastarono poche ore, un sì, un contratto, una penna ed un biglietto aereo per soffiare l’attaccante alle tentennanti brame della Lazio. Un atto risoluto: “ti prendo e ti porto via!”.

Tempi in cui più che il club convincere il giocatore sulla bontà della scelta, spettava al giocatore convincere il club a credere nell’investimento che s’apprestava a firmare: un’esposizione milionaria, in proporzione ben più ingente di quella ora richiesta a dei “grandi” club.

Ma possibile mai che tra Milan, Fiorentina, Fulham, Galatasary, Stoccarda, Paris Saint Germain, Atletico Madrid, non ci sia un club, un solo club, capace di ripetere quello in cui il solo Pietro Lo Monaco è riuscito? Trascinare all’altare Lopez e fargli firmare un contratto!

Viene da chiedersi se al calcio italiano come a quello europeo manchino più le serie intenzioni, i soldi od i “Pietro Lo Monaco”.

Intanto, a Catania, non è facile gestire la situazione: Promesso alla Fiorentina; abbandonato. Promesso al Milan, abbandonato. Tutto pronto per il matrimonio col Fulham? Il “papà” ha preparato tutto, “i testimoni” affermano: “Manca solo il sì dello sposo”. Ci siamo? Quando mai.. Al momento fatidico ecco alzarsi, dal fondo della chiesa, il singulto sordido di Galliani, che ha perso Pato per un mese.. Ancora tu, tentennante ammaliatore di centravanti? Parla ora o taci per sempre!

Per un attaccante che ama esser coccolato, è dura la vita da eterno “sedotto ed abbandonato”: Un inferno! Suona quasi come contrappasso dantesco alla voglia, apertamente celata, di andar via da Catania dopo aver dimostrato nei primi sei mesi tutte le proprie qualità, e nei restanti tutte le proprie brame verso piazze più “importanti”.

Fulham, Inghilterra. Una bella piazza, ottime prospettive di crescita, la “City” è bella tutto sommato, un po’ fredda, cara, ma pur sempre la “city” mondana e calcistica: Chelsea, Arsenal, Tottenham, QPR. Insomma, le opportunità di lavoro non mancherebbero. La lingua? Non sarebbe un problema, è notorio come il “siciliano” basti a farsi capire un pò ovunque nel mondo.

La situazione è dura, e dura da troppo tempo; e come dice il proverbio: “un bel gioco dura poco, ma se dura è seccatura”.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]