Catania: nessun pro, pensiamo a Torino

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Pro Catania – Arrivederci Catania da Pro. Speriamo, alla prossima.

Contro-Catania, ovvero cosa non va – Cade il “mito” del Catania bello e arrembante al Massimino. Cade anche l’ultimo dei misteri che vedeva un Catania-Leone in casa e un Catania-Agnello fuori casa. E cade decisamente male. La partita contro la Lazio è stata degna dei film tristi e malinconici dell’espressionismo russo (a fine partita ci sarebbe stato bene un Fantozzi urlante “Questa partita è una cagata pazzesca!!”. Applausi scroscianti compresi). Cosa non va? Non va l’arrendevolezza della squadra rossoazzurra, non va l’essere depressi se si è sotto di un gol, non va la difesa (Terlizzi non ripete l’attenta prova di Bari, Silvestre non è quello di inizio stagione, i terzini sono… da no comment!), non va neanche il reparto avanzato dove Ricchiuti continua l’altalena di prestazioni, Maxi Lopez è intento più a togliersi il ciuffo da davanti gli occhi e Bergessio continua la latitanza. Se dobbiamo attenderci un finale di stagione di questo genere sarebbe meglio inserire nell’11 iniziale gente vogliosa di riscatto come Morimoto, Martinho, Pesce e Izco. Ma il riassunto di giornata ce lo danno le interviste post gara: Pulvirenti sbotta, Lo Monaco fa l’ “insolito” pompiere (ma dentro di sé sarà un vulcano pieno di magma). Speriamo che i due leader maximi della compagine rossoazzurra si facciano sentire. Altrimenti sono guai.

“U megghiu” – L’unico che ha meritato una risicata sufficienza è stato Carboni. Il mediano “rompiscatole” è l’unico rossoazzurro che suda in campo. Cerca di limitare il raggio di azioni di Mauri ed Hernanes, veri funamboli della squadra laziale. Spesso ci riesce, altre volte no, ma non per colpa sua. Oltre Carboni questo Catania non ha saputo esprimere altre individualità. Gli altri hanno scambiato il Massimino per la Playa, portandosi in campo infradito, ombrelloni, secchielli, materassini ed abbronzante. Un Catania “estivo” non è ciò che i tifosi si meritano.

“U tintu” – Di “tinti” ce ne sarebbero tanti, forse troppi. Proprio per questo, abbiamo deciso di mandare giù un giocatore della squadra avversaria: Giuseppe Sculli. Il suo infortunio è stata la vera disperazione per il Catania, che, fino a quel momento, aveva anche espresso un buon gioco. Invece, al 15esimo avviene l’episodio che ha deciso la gara: fuori Sculli, dentro Zarate. L’argentino fa impazzire la difesa siciliana (Capuano in primis) e mette lo zampino in ogni gol della squadra biancoceleste (segnando lui stesso la quarta rete). Chissà che, se Sculli non si fosse infortunato e Zarate entrato in campo, il Catania non avrebbe potuto fare una più bella figura davanti i tifosi di casa. Destino crudele.

All’orizzonte… – Ci sarà da affrontare la Juventus sabato sera. Sperando, essenzialmente, che l’inatteso capitombolo del Catania sia stato solo un episodio. La squadra di Torino viene da uno scialbo 0 a 0 contro la Fiorentina che ha fermato la rincorsa al quarto posto dei bianconeri. Del Neri, mister bianconero, avrà diversi assenti “cronici”, quali Quagliarella, De Ceglie, Rinaudo, Sissoko e Iaquinta. Incertezza riguardo il recupero di Chiellini e Traore, che costringerebbe il tecnico friulano a mettere in campo Barzagli e Grosso. La stagione dei bianconeri è stata abbastanza deludente, il quarto posto è attualmente un miraggio (la Lazio è a +8, l’Udinese a +7), ma una vittoria potrebbe rilanciare le ambizioni della compagine di Del Neri. Ovviamente, noi speriamo che il Catania non faccia da sparring partner per la riscossa bianconera.

[Diego Vitale – Fonte: www.mondocatania.com]