Catania: peccati di gola

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CATANIA PRUDENTE?

A leggere la formazione schierata da mister Giampaolo verrebbe da pensare ad un Catania esclusivamente difensivo, pronto in partenza a cercare di portare a casa uno scarno quanto importante 0-0. I rossazzurri scendono in campo col 4-1-4-1. Ma, a volte, i numeri risultano essere più che bugiardi. Basti pensare alla formazione “tipo” del Catania, il 4-3-1-2, con Ricchiuti, Mascara e Lopez. Già, proprio loro tre, proprio loro presenti questa sera, proprio loro schierati quando con i numeri stai dicendo di giocare con una punta.

Il Catania punta sulle ripartenze, difende in dieci, a volte anche in undici. Ma, quando riparte, lo fa con almeno quattro giocatori. Quella di Giampaolo è una squadra che non ne fa una questione di numeri, che vede nel raddoppio di marcatura l’unica quanto giusta soluzione per ostacolare la classe di Ronaldinho. E’ una squadra grintosa, che morde il pallone e, quando necessita, pure le gambe degli avversari.

UN INIZIO DA “GRANDE”

Il Catania del primo tempo è favoloso, è quello che dà la giusta risposta a tutte le critiche mosse in settimana alla squadra. E’ un undici motivato, migliore forse di ogni previsione, anche la più ottimistica. I rossazzurri sono bravi a mettere in difficoltà il Milan fin dai primi minuti fino ad arrivare all’eurogoal di Capuano, terza rete in serie A per il terzino etneo.

Poi sono ancora gli etnei i più pericolosi, sfiorando con Ricchiuti la rete del raddoppio. Bene anche Potenza, sia in fase difensiva che in quella offensiva. Lopez mostra segni di ripresa, ha più spazio per muoversi e far bene, in attesa di un goal che, per quanto visto questa sera, è solo un dettaglio per far partire il suo vero campionato.

BEFFA E SOFFERENZA

Quella che arriva a fine primo tempo è la più classica beffa, soprattutto quando in agguato c’è Pippo Inzaghi: sul filo del fuorigioco è lui a realizzare la rete che porta in parità il punteggio. Un goal arrivato in quello che solitamente viene considerato il momento peggiore per subire una rete.

Un pari che mostra un Milan diverso già dai primi minuti della ripresa con Seedorf pericoloso su assist di Ibrahimovic. Un goal, quello rossonero, che non butta giù il Catania. I rossazzurri calano nella prestazione, soffrono fisicamente e tecnicamente ma non demordono. E’ lo spirito giusto, è quello che mancava, è quello che l’anno scorso ha portato grandi soddisfazioni.

L’ESULTANZA FINALE

Bella e liberatoria l’esultanza del presidente Pulvirenti a fine gara. Un entusiasmo del gioco più che del punto, una gioia vera proprio come quella dei tifosi.

Il presidente lo si vede più soddisfatto oggi, per un punto, che domenica scorsa per tre. E non è l’avversario ciò che fa esultare i tifosi oggi.

E’ l’aver ritrovato il Catania di cuore, il Catania che barcolla senza mai affondare.

Adesso il Cesena, tempo di conferme, tempo di ottenere ciò che ancora non mai arrivato insieme: bottino pieno e gioco convincente.

[Fabio Alibrio – Fonte: www.mondocatania.com]