Champion’s League Milan-Malaga 1-1: l’analisi tattica

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Il Milan di Ibra e Thiago Silva non esiste più: con un leggero ritardo però, giusto qualche mese, ne sta nascendo un altro; totalmente differente, ma fatto per essere durevole nel tempo ed economicamente sostenibile. Siamo parecchio rinfrancati dalle prove recenti dei rossoneri, che fino a qualche settimana fa sembravano una squadra allo sbando e senza più punti di riferimento; il lavoro che è stato svolto però inizia a dare i suoi frutti e sono evidenti i progressi della squadra dal punto di vista del gioco e delle soluzioni adottate. Constant ha un rendimento ancora abbastanza altalenante, ma mette a segno un’altra buona prova da terzino sinistro proponendosi con insistenza per un ruolo da protagonista in questa stagione, Montolivo sta vivendo un grande momento di forma, El Sharaawy ha dimostrato fino a questo momento di essere una realtà, Bojan in poche partite ha dimostrato di poter essere la chiave di questo nuovo Milan, e da ultimo Pato questa sera è tornato al gol. Tra quelli nominati, gli ultimi tre non hanno più di 23 anni, segno che la linea verde inizia a dare i propri frutti.

Nutriamo ancora qualche perplessità riguardo al modulo: francamente, il 4-2-3-1 ci sembra una strategia molto adatta per squadre che decidono di impostare una partita difensiva [il Chievo ha fatto questa scelta, ed anche il Malaga visto ieri sera si preoccupava più che altro di non perdere la sfida del Meazza], ma poco efficace per fermare squadre che pressano e attaccano; attendiamo una controprova sul campo, ma un solo mediano di rottura con dietro la difesa attuale del Milan per noi è una scelta che potrebbe creare problemi di equilibrio. Tutto questo a dimostrazione che la strada è ancora lunga e non ci sogniamo nemmeno lontanamente di definire questa squadra pronta per lottare alla pari con le grandi d’Europa e d’Italia; ma rispetto a qualche settimana fa indubbiamente sono stati fatti dei passi avanti almeno dal punto di vista del gioco e della tattica. In alcuni frangenti di gioco i limiti di questa rosa si palesano ed è avvenuto anche stasera: ma il Milan di Ibra e Thiago non esiste più e stiamo parlando dell’anno zero di una nuova avventura, come piace definirlo a Galliani. Il tifoso che si mette in questa ottica dunque deve accettare e comprendere gli sbagli visti questa sera; non poteva accettare invece i continui cambi di modulo e di giocatori visti fino a qualche settimana fa. La speranza è che si sia trovato un buon punto di partenza e alcune certezze dalle quali non si deve più prescindere da qui a Giugno.

LA PARTITA

Il primo tempo dei ragazzi di Allegri è incoraggiante: si rivede a San Siro il Milan che ha battuto agevolmente il Chievo Sabato; buon gioco, buona personalità, mentalità offensiva. Sono i rossoneri che controllano la partita, per la verità approfittando di un atteggiamento abbastanza prudente del Malaga, e hanno il baricentro più alto: e se per una sera El Sharaawy, schierato nonostante un leggero affaticamento, non brilla come al solito, ci pensa Bojan Krkic a farsi carico della manovra rossonera. Il giocatore spagnolo ci è piaciuto davvero tanto in queste due partite nelle quali è stato schierato come trequartista: dopo un paio di mesi in cui è stato davvero un oggetto misterioso sembra aver trovato il suo posto ideale nello scacchiere tattico rossonero. Non è un trequartista di ruolo, ma con lui in quella zona del campo il Milan guadagna un giocatore dai piedi educati, capace di smistare i palloni e dirigere il traffico nello sviluppo della manovra offensiva, che all’occorrenza però sa far male partendo da dietro in progressione e può entrare in area fungendo da spalla per il centravanti. Il trio El Sharaawy-Bojan-Emanuelson risulta così molto mobile e ben coordinato e mette in difficoltà la retroguardia del Malaga; calerà nel secondo tempo, ma nella prima frazione di gioco si muove molto bene. Ma purtroppo per i rossoneri quando si crea ma non si riesce a finalizzare la mole di gioco creata, molto spesso si viene puniti. Ed è quanto accade quando Isco indovina un corridoio difficilissimo per Eliseu, che da pochi passi insacca nell’unica occasione vera concessa agli spagnoli: il trequartista Spagnolo andava contrastato più efficacemente nell’occasione dalla retroguardia rossonera, ma l’intuizione del giovane trequartista è allo stesso da applausi. I rossoneri però non si danno per vinti e scendono in campo con caparbietà nel secondo tempo: il Milan gioca peggio rispetto alla prima frazione, ma lo fa tenendo bassa la testa e attaccando costantemente gli avversari; se c’è una cosa che non si può rimproverare a questa squadra, anche nei momenti di precedente difficoltà, è che mai si è lasciata andare dal punto di vista psicologico: la reazione c’è stata sempre.

E la reazione, come a Palermo, da i suoi frutti anche questa sera: Alexandre Pato insacca da pochi metri sfruttando un cross perfetto di Constant [finalmente un terzino che sa crossare ndr] e un errore in marcatura della difesa del Malaga. La partita finisce 1 a 1 ma complice il successo dell’Anderlecht contro lo Zenit di Spalletti è un risultato che avvicina i rossoneri al traguardo degli ottavi. Servirà un successo in Belgio e non perdere a San Siro contro la squadra di Spalletti per centrare l’obiettivo: il Milan visto questa sera è perfettamente in grado di farlo.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]