Dieci titoli in tre anni di gestione Guardiola, il Barcellona guidato dal suo mentore catalano si candida come una delle migliori squadre di sempre e chiude la sua straordinaria stagione vincendo a Wembley la quarta Champions League della sua storia.
Successo meritato, superiorità schiacciante che il campo ha evidenziato in maniera plateale. Dopo qualche minuto di studio, il Barça prende il controllo del gioco e col suo solito, spettacolare, fraseggio comincia a chiudere lo United nella sua area di rigore. E’ così che si attende solo il momento gusto per colpire, per freddare una difesa attenta ma troppo schiacciata davanti a Van der Sar per scongiurare le iniziative azulgrana. L’episodio che sblocca il match arriva 28 minuti dopo il fischio iniziale, quando l’intuizione geniale di Xavi permette a Pedro di trovarsi tutto solo davanti al portiere. L’attaccante spagnolo spiazza l’estremo difensore olandese e porta in vantaggio il Barça.
La squadra di Ferguson è in evidente difficoltà ma sette minuti dopo il primo gol trova – in maniera quasi casuale – la rete del pareggio: il pressing sulla trequarti dei red devils permette a Giggs di entrare in area di rigore e servire un Rooney che alla prima occasione buona del match dimostra ancora una volta di essere un infallibile cecchino.
Cambia il risultato, non cambia la gara, col Barcellona che – come se nulla fosse successo – riprende il suo monologo. Nella ripresa non c’è partita e prima Messi con un tiro che sorprende Van der Sar, poi Villa con un colpo da biliardo fissano il punteggio sul 3-1.
Due gol che chiudono il match, che danno la giusta dimensione a una sfida dominata dal Barça e che ha confermato ancora una volta un assioma indiscutibile: i ragazzi di Guardiola rappresentano quanto di meglio possa offrire il panorama calcistico mondiale…
[Raimondo De Magistris – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
