Chievo Verona-Catania 3-2: pesa la partenza distratta degli etnei

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VERONA Sabato di Pasqua. Non si ferma la serie A come consuetudine e anticipa il turno domenicale. Il Catania va in casa del Chievo, in un Bentegodi mai espugnato da quando è tornato in massima serie. Montella sceglie tra gli undici da mandare in campo Llama e Ricchiuti. Almiron e Barrientos attendono il loro momento in panchina. Di Carlo conferma il tandem offensivo Paloschi-Pellissier. A loro supporto Thereau lascia il posto a Cruzado.

È il tempo la vera incognita. Ballerino nel prepartita e scuro al calcio d’inizio battuto dal Catania. Scuro potrebbe essere anche l’inizio del Catania che si vede graziato da Paloschi, scattato al minuto 3 sul filo del fuorigioco. L’ex rossonero cincischia e perde il tempo per tirare. La squadra rossazzurra vive i primi momenti della partita un po contratta. Troppo imprecisa in fase di costruzione e così i primi cinque minuti portano all’inevitabile. Palla persa, Paloschi si invola sulla sinistra e mette dietro in mezzo, lì dove Bradley deve raccogliere e scaraventare un rasoterra che si infila alla sinistra di Carrizo.

L’uno a zero del Chievo coincide con l’inizio della pioggia. Forte per qualche minuto, scompare poi così come il destro di Bergessio che, deviato da Cesar, si infrange nella presa di Sorrentino. La reazione del Catania si fa un po’ attendere ma arriva con le incursioni di Izco e Gomez sul lato destro che fruttano due corner. Sul secondo Motta di punta la spizza ma trova pronto Dramè a respingere.

Intermittente la pioggia riprende a battere al minuto 15, lo stesso minuto in cui Paloschi sfugge ancora, dribbla il numero 6 rossazzurro e mette ancora in mezzo. Sembra la fotocopia del primo gol, Pellissier deve solo spingerla dentro come Bradley ma fortunatamente il suo urlo è strozzato in gola perché Spolli compie un autentico miracolo, ribattendo in scivolata. Gol sbagliato, gol subito? Assolutamente no. Al minuto 18’ la partita prende la piega che non nessuno si aspetta. Spolli scivola, Pellissier ne approfitta rubando palla e svenendo in area trattenuto dall’argentino: rigore e rosso. Carrizo non ci arriva e Pelliissier fa 2 a 0.

Al 25’ è addirittura il sole a rientrare in campo, a differenza del Catania. Neanche dal corner il Catania si rende pericoloso. Accademia a centrocampo e poche emozioni fino al 30’ con Motta che impegna Sorrentino con un velonoso cross. Il portiere clivense è costretto a mettere in angolo.

Il calcio è strano. Questo lo sanno tutti. Chievo in pieno controllo e Catania quasi rassegnato. Partita finita? Gomez risponde no. Al minuto 32 l’argentino si accentra e tira verso Sorrentino. La deviazione di Andreolli è decisiva e il pallonetto beffardo che ne nasce rimette in piedi il Catania e la partita. Il Catania si riaccende e nello spazio di 10 minuti crea gioco di ripartenza e da calcio piazzato. Il primo tempo si conclude con un brivido e con qualche protesta catanese per i troppi errori del direttore di gara che rischia di compromettere ulteriormente il risultato (due offside non chiamati e una spallata di Rigoni a Ricchiuti in area rossazzurra).

Montella nell’intervallo decide di lasciare uno dei peggiori rossazzurri del primo tempo, Llama. Al rientro in campo Capuano, che dopo appena due minuti di gioco prende una pallonata in volto. Pellissier è indiavolato e sguascia da tutti i lati. A destra. E a sinistra, lì dove al minuto 51 semina ancora Legrottaglie e appoggia a Paloschi. Per l’ex bomber rossonero è un gioco da ragazzi scartare Carrizo e insaccare il 3-1.

Almiron rileva Ricchiuti al 55’. Il gol di Paloschi distrugge i piani di RiMontella che restano  ancor più rarefatti quando Izco ha la palla buona,, quella del 3-2, ma si fa murare da Sorrentino in angolo. L’ex Sardo e Hetemaj in campo per Dramè (infortunato) e Cruzado. Qualche contropiede del Chievo spaventa i rossazzurri ma i clivensi peccano di cattiveria. Le occasioni per Cesar e Rigoni hanno del clamoroso ma Carrizo ci mette due pezze evitando che il risultato diventi troppo pesante.

Un’incursione di Bergessio dalla sinistra fa gridare al gol ma la difesa del Chievo spazza. Al posto di un ottimo Paloschi, Thereau gioca gli ultimi 15 minuti e poco ci manca che faccia un eurogol in girata dopo appena 30 secondi dal suo ingresso in campo. Il Catania è sulle gambe, non crede più alla rimonta. Forse solo Montella crede al miracolo quando concede spazio a Lanzafame per uno stanchissimo Motta.

La partita si avvia verso la conclusione stanca. C’è ancora il tempo di vedere qualche altra goccia venir giiù dal cielo scuro sopra il Bentegodi. Un rinvio errato di Sardo concede a Gomez una staffilata di destro che si spegne alta sopra la testa di Sorrentino e la traversa. Poi è Almiron in piena area ad alzare troppo la traiettoria dopo. È il preludio al gol del 3-2. Merito di Almiron che all’85’ raccoglie una pregevole palla di Lanzafame. Il Catania non si da mai per vinto.

Il Chievo si impaurisce e si rintana indietro. In contropiede il Chievo spreca il 4-2 anche per merito di Carrizo che esce ai trenta metri e di piede ferma Thereau. Sono quattro i minuti di recupero. L’ultima occasione è per Lodi che mette un pallone in mezzo dai 30 metri ma nessuno lo raccoglie.

Finisce così con quell’amaro in bocca di vedere una squadra battagliera ma penalizzata da una partenza distratta e suicida. Vince il Chievo 3-2 ma l’Europa non si allontana. Imparare dagli errori, la corsa è ancora lunga.

[Federico Caliri – Fonte: www.mondocatania.com]