Cinque dediche per Daniele Conti Il Cagliari stende la Roma

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Il Cagliari manda cinque precisi messaggi al campionato. I rossoblù non molleranno mai un metro. Per capirlo, è bastato vedere Pierpaolo Bisoli incitare ancora a gran voce i suoi giocatori quando, sul quattro a uno, sarebbe stato forse normale abbassare un po’ il ritmo. O ancora vedere come la squadra abbia saputo reagire al pareggio giallorosso e, ancora peggio, al palesemente grave infortunio capitato al capitano Daniele Conti. Matri, Acquafresca, Cossu, Astori, Agazzi. Nainggolan.

Tutti grandi protagonisti della partita perfetta dei rossoblù, e ci perdonino i Pisano o gli Agostini, altrettanto “tosti”, come direbbe il direttore d’orchestra Bisoli. Che poi, più che un direttore d’orchestra, il tecnico rossoblù è un martello pneumatico. Sempre prodigo di consigli per ogni suo giocatore, correzioni, incitamenti. Un moto perpetuo ai limiti della propria area tecnica. Uno spettacolo lui, uno spettacolo la sua squadra che si muove sul campo. Certo, la Roma ha giocato in dieci per ottanta minuti. Il Cagliari però era già avanti per due a uno. E soprattutto, ha mostrato una grande maturità per tutto l’arco della gara. Ha saputo gestire il possesso palla, alzare e diminuire il ritmo a proprio piacimento. Ha concesso poco o nulla ai forti attaccanti giallorossi.

La partita parte subito con grande vivacità. E all’8’ il Cagliari è già avanti. Su angolo di Cossu, Conti, dal limite dell’area, stoppa di destro e calcia al volo mettendo per l’ennesima volta un gol tra il suo presente e il suo passato da calciatore e uomo. Al 18’ già svanisce l’effetto Sant’Elia. De Rossi, con la complicità della deviazione di Astori, porta il punteggio sul pari. Ma è un fuoco di paglia. Passano cinque minuti e il Cagliari torna avanti. Le circostanze sono però sfortunate. Su azione concitata, Conti viene colpito durissimo da Burdisso. Il piede dell’argentino a martello sul ginocchio del Capitano. Il rigore è netto, ma tutti si preoccupano più delle condizioni del figlio di Bruno. Il colpo causa una ferita che verrà suturata con trenta punti dai medici del pronto soccorso. E la prima diagnosi che pare escludere qualsiasi tipo di lesione. Burdisso và fuori, espulso, e Matri và sul dischetto, con gol dedicato al Capitano. Ranieri, che aveva sostituito l’infortunato Castellino con Rosi al 15’, chiama fuori anche un nervoso Totti, mettendo dentro l’altro Burdisso, Guillermo. Bisoli invece sceglie Lazzari per sostituire Conti. La musica non cambia e il Cagliari inizia a premere sull’acceleratore. Al 37’ ecco il ritorno al gol del figliol prodigo. Manovra avvolgente, Cossu scarica per Biondini che, con una grande giocata, mette in mezzo dove Acquafresca è pronto con un intelligente colpo di testa a trafiggere Julio Sergio. Si và al riposo sul 3-1.

Al rientro dagli spogliatoi la musica non cambia. Anzi. Passa un minuto e Matri porta il punteggio sul 4-1. Splendida la girata di testa del centravanti sul calcio piazzato disegnato da Cossu. La partita qui diventa accademia. Il Cagliari respira, la Roma ci prova, trovandosi di fronte un Agazzi formato doppio. Splendido il riflesso con cui riesce a deviare un pallone calciato da Perrotta a un metro dalla porta. C’è ancora il tempo per godere un Bisoli che non molla mai i suoi giocatori in campo, e una grande giocata di Nenè, veronica a saltare Burdisso, su cui rinviene con puntualità Rosi ad evitare il gol del brasiliano. Sembra che sia finita, ma all’87’ Lazzari ruba palla al limite dell’area e fa partire un rapidissimo contropiede che, passando da Biondini e Cossu, consente alla mezz’ala rossoblù di portare a cinque le reti in una serata magica per tutto il tifo cagliaritano. Al triplice fischio, Conti e compagni sono, in compagnia dell’Inter, in testa alla classifica.

[Niccolò Schirru – Fonte: www.tuttocagliari.net]