Da Moratti a De Laurentiis, passando per Berlusconi, Marotta e Lotito: ecco i miei voti

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Per evitare malintesi: é un gioco. Da fare sotto l’ombrellone o accanto alla piscina. I più fortunati, in questa bollente estate, possono partecipare guardando da sotto le Dolomiti. Se vi trovate in casa, con aria condizionata o ventilatori, va bene lo stesso: non tutti siamo così fortunati da frequentare le zone vip dell’Italia o delle discoteche milanesi, che al momento sembrano più in panne di Inter e Milan.

Il gioco consiste nel dare un giudizio ai protagonisti del mezzo mercato, sempre che protagonisti riusciate a rintracciare. Per quanto ci riguarda, nessun dubbio: al primo posto, sul podio all’incontrario, quello riservato agli ultimi, mettiamo alla pari Moratti e Berlusconi. Il voto salirà quando arriveranno gli acquisti, ma al momento é basso, bassissimo, rasoterra. Il lettore di parte, interista o milanista che sia, può passare oltre o attendere tempi migliori. Ma adesso come adesso, con Balotelli, proprio il ragazzo della riscossa italica, spedito da Mancini e con il Milan immobile come chi non ce la fa più, nemmeno i parenti più stretti dei due presidenti li porterebbero alla sufficienza.

Di Moratti si dice che voglia adeguarsi al fair play economico. Ma non può essere vero: c’è tempo per mettersi a posto con le casse e con la coscienza. Non ci sono scadenze così immediate. Ciò che succede a Berlusconi é invece chiaro: ha speso tanto e si é stufato. I cattivi potrebbero aggiungere: il Milan, ormai, non gli serve più. I cattivi, appunto. Noi, anche per gioco, ci fermiamo alla prima osservazione.
A Balotelli, comunque, un voto altissimo: in pochi giorni la promozione a scuola e quella calcistica. Tutto come voleva: strapagato anche. A Manchester potrà esportare macchine nere lussuosissime e qualche scacciacani. Gli auguriamo, di cuore, di fare benissimo: per noi é il solo a ricordare Cristiano Ronaldo, di cui, forse, é addirittura più moderno.

Di Marotta, che consideriamo abile e intelligente, una delle rare teste pensanti del calcio, diremmo che sta facendo della Juve una bella copia della Samp, se così dicendo non rischiassimo di far arrabbiare juventini e sampdoriani. Ma é un gioco o no? Sì che lo é. Allora il giudizio resta: un sei risicato. La Juve si fa comprando ogni anno due giocatori super, non tanti calciatori che vanno bene per la rosa. Oppure puntando su una vera rivoluzione: a casa i vecchi e dentro l’Under 21. Successe ai tempi di Picchi e le cose andarono benissimo.

Ha lavorato bene Daniele Pradè: Adriano e Simplicio, non due qualsiasi, senza spendere una lira. La Roma farà benissimo quando deciderà di presentare una squadra con tutti calciatori cresciuti a Trigoria. E’ la sola società italiana in grado di farlo. Poteva imitarla la Juve, che negli ultimi anni moggiani, grazie anche a Nello Di Nicola, aveva messo in piedi un settore giovanile strepitoso. Invece a Torino sono riusciti a perdere addirittura Giovinco, sacrificandolo per Diego, che non meritava tanto.

Complimenti a De Laurentiis, comunque. Non per Cavani, peraltro buon giocatore,ma per come ha saputo conquistare i tifosi, che da lui, dopo presidenti non proprio da copertina, accettano tutto. Ci sa fare, evidentemente. Per noi Cavani é poco, per i suoi (del presidente) fan é moltissimo: stravince dunque.

Niente, ammettiamolo, in confronto a Lotito, che tratta tutti i giocatori del mondo e alla fine vende Kolarov toccando cifre che il ragazzo non merita e che il presidente neppure sognava: ha trovato i polli a Manchester. A lui, forse, l’Oscar del mezzo mercato. Comprando la Lazio e gestendola come fa, ha dimostrato una cosa: ha capito tutto. Della vita e del calcio.

Voti incerti e di difficile equilibrio per i taciturni Bigon e Tare: lavorano, esistono, son un’invenzione letteraria? L’uscita di Oriali, che a Roma disse: non parlo con i giornalisti romani, é di quelle sorprendenti, ma non troppo: era anima e corpo con Mourinho. Che nominiamo e ci fa soffrire: quanto ci mancherà. Per lui la lode. Lo vediamo bene accanto a Lotito o De Laurentiis, personaggi, ci perdonino, da film natalizi. Sai che ressa al cinema.

[Roberto Renga – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]