Dal disastro di Casiraghi al disastro di Marassi

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Fuori da tutto, meglio cosi’ per i giovani della Under 21: niente Europei e per i giochi Olimpici nemmeno a parlarne. Vergognosa partita in Bielorussia, vergognosa per come è stata preparata giocata, e commentata. L’unica mossa tattica inventata da Casiraghi è stata quella di mandare Ranocchia a fare il centravanti sul 3-0. Eliminata la Under 21 dall’Europeo e anche dai prossimi giochi Olimpici: sinceramente è un bene per il calcio italiano che sarà così obbligato a farsi un esame di coscienza.

Da anni sostengo che i settori giovanili, per come sono strutturati, sono una delle rovine del calcio. Ormai si “costruiscono” i settori giovanili per vincere i campionati, le coppe Italia, il torneo di Viareggio, quello di Chianciano terme. Di Fregene e cosi’ via. Non servono piu’ a formare dei calciatori per la prima squadra. Inter e Milan, che spendono cifre colossali nei settori giovanili, che dai tempi di Bergomi e Maldini non riescono piu’ a dare un titolare alla prima squadra.

I talenti non vengono valorizzati e si mandano a marcire nella Under 21 calciatori che sarebbero utilissimi alla Nazionale In Inghilterra Rooney a sedici anni giocava nella nazionale maggiore e cosi’ Raul quando di anni ne aveva diciotto. All’inizio degli anni settanta Rivera (che aveva 27 anni) faceva la staffetta in nazionale con Mazzola, tanta era l’abbondanza di giocatori di alto livello. Ma entrambi avevano iniziato giovanissimi a giocare in serie A: Rivera addirittura a 15 anni e a 19 vinceva la sua prima coppa campioni. Adesso i settori giovani sono stati smembrati nel nome del cosiddetto collettivo o gruppo.

Il talento viene emarginato, chi fa due dribbling di seguito e non sa eseguire la diagonale di centrocampo non trova posto. E a capo dei settori giovanili il signor Abete (quello che ai tempi di calciopoli, non vedeva non parlava e non sentiva) ha messo Arrigo Sacchi che e’ stato un grande allenatore, il profeta Made in Italy del gioco all’olandese. Cioe’ il meno adatto di tutti per un settore che dovrebbe formare e sfornare dei grandi talenti. Il 26 febbraio del 1964 il Miami Herald uscì con la pagina dello sport senza titolo e completamente bianca. La sera prima Cassius Clay (all’epoca non ancora Ali’) era diventato campione del mondo dei pesi massimi superando per ko Sonny Liston.

Un incontro che sollevò troppi dubbi e una didascalia spiegò che al posto dello spazio bianco doveva esserci il commento a un incontro di boxe che, secondo il Miami Herald, non c’era mai stato. Mercoledi’ sera a Genova non c’e’ stata una partita di calcio e se l’Uefa deciderà di dar partita vinta all’Italia e magari squalificare la Serbia, e’ un problema non calcistico perche’ deriva da una situazione non calcistica. Quindi sulla partita ho deciso di non fare nessun commento, ma solo una domanda: ma il calcio che c’entra?

[Franco Rossi – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]