Europei di Nuoto di Budapest: il punto

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Un’Italia DOC conferma la propria vitalità, assestandosi ancora una volta fra le super potenze d’Europa, conquistando ben 6 Ori. Strepitoso Torneo anche per la Francia, in crescita esponenziale.

AL DI Là DELLE PREVISIONI

TANIA CAGNOTTO, SIMBOLO AZZURRO DI QUESTI EUROPEI. CON I 2 ORI DI BUDAPEST LA BOLZANINA E’ ARRIVATA A 7 TITOLI CONTINENTALI – L’Italnuoto non si smentisce ed anche stavolta raccoglie un bottino d’allori di assoluta rilevanza, che esula da certe previsioni tutt’altro che rosee azzardate alla vigilia di questa kermesse, quando ci si affliggeva al pensiero di una Nazionale alle prese con un ricambio generazionale abbastanza dilatato e con certe defezioni che avrebbero dovuto strizzare l’occhio alle delusioni. Invece, elevandoci oltre le attese, smentendo molti addetti ai lavori e la stessa FederNuoto, abbiamo dato vita ad una signora manifestazione, attestandoci al 5° posto nel Medagliere, per un collage di soddisfazioni che consta di 6 Ori, 5 Argenti e 6 Bronzi. Ci inginocchiamo soltanto a mostri sacri come la Russia (che varca la doppia cifra), la sorprendente Francia – che fa registrare un exploit pazzesco rispetto ai suoi standard – la solita Germania e -per la differenza argenti- il Regno Unito. Abbiamo preceduto Nazioni tradizionalmente veraci come l’Ungheria di Laszlo Cseh (doppietta nei misti), protagonista dei Campionati assieme ai francesi Roualt (800 e 1500 s.l.) e Lacourt (50 e 100 Dorso).

CAGNOTTO DA LEGGENDA – Italia che dunque realizza un calco della gloria, traslando la propria effige in un vortice di esaltazione che trasmigra nel mito. Ne sa qualcosa la più grande tuffatrice azzurra di tutti i tempi, che con il bis d’Ori di questo Europeo s’erge a quota 7 Titoli Continentali, 7 bellezze che la proiettano sull’Olimpo dello sport nostrano, pur suscitando in noi un pizzico di rammarico per non poterla vedere mai sul gradino più alto del podio al di là dei confini Europei, chiusa com’è da quella Cina davvero spaziale in codesta specialità. Inarrivabile come l’altra dea del nuoto tricolore e non solo, Federica Pellegrini, che solo l’influenza le preclude il bis nei 400 dopo l’exploit annunciato dei 200 s.l., col record dei Campionati, che dopo l’abolizione dei costumi hi-tech sa tanto di primato Mondiale. Ma se di queste ragazze ci aspettavamo cotanta magnificazione, di certo non potevamo prevedere un successo da Fabio Scozzoli, Oro a sorpresa nei 50 Rana, la cui lotteria stavolta non ci ha voltato le spalle.

Ma questo Europeo sarà altresì serbato fra i flashback magici in virtù delle performance altisonanti agguantate nel Fondo; come dimenticare l’ennesimo trionfo del mostro di casa nostra Valerio Cleri, Oro nella “maratona” di 25 km? E soprattutto come non tirare fuori dall’album della gloria la tripletta da sogno della 5km, con Luca Ferretti primo a tagliare il traguardo davanti ad Ercoli e Ruffini? Per tacere di tutte le altre medaglie che han fatto tintinnare non poco il nostro…raccolto. Insomma, non avremo sul piedistallo i Rosolino, i Brembilla o le Viola Valli, che hanno segnato un’epoca, ma le nostre acque continuano a colorarsi di azzurro. Per un excursus nel passato, ecco il medagliere storico: Germania Est 144 Ori, Germania 137, Russia 136, URSS 87, Ungheria 83, Olanda 64, Francia 62, Italia 60, Regno Unito 50, Svezia 47.

IL BILANCIO DEL CAPODELEGAZIONE – Per concludere la disamina di questi Europei ecco il bilancio del Capodelegazione della missione e coordinatore tecnico della Nazionale di nuoto alla trentesima edizione dei campionati europei delle discipline acquatiche Marco Bonifazi: “Il bilancio complessivo è soddisfacente, perché da questi campionati cercavamo risposte sul lavoro svolto e indicazioni in vista dei Mondiali di Shangai e soprattutto delle Olimpiadi di Londra, obiettivi delle prossime due stagioni. Il nuoto in acque libere, dopo il titolo mondiale conquistato a Montreal, si è confermato vincendo la classifica per Nazioni anche a Budapest in condizioni ambientali totalmente differenti, dimostrando poliedricità e capacità di finalizzazione. Abbiamo ricevuto ottimi riscontri nelle dieci chilometri olimpiche con le medaglie di Valerio Cleri, Martina Grimaldi e Giorgia Consiglio e da tutto il resto del gruppo nel quale stanno crescendo anche le seconde linee. I tuffi nel loro complesso restano una garanzia in termini di medaglie con Tania Cagnotto, Francesca Dallapè e la maturazione di Noemi Batki, dietro i quali resiste il trio Marconi con l’innesto ad alti livelli di Michele Benedetti e continuano a emergere giovani interessanti anche non presenti in Ungheria.

Il nuoto, invece, merita un approfondimento più articolato. Siamo in una fase assimilabile a quella attraversata durante il Mondiale di Barcellona 2003, che chiudemmo solo con il bronzo di Massimiliano Rosolino nei 200 misti. Ricordo che piovvero critiche, ma stavamo formando la base di lavoro che ha portato ai vertici mondiali i giovani Federica Pellegrini, Filippo Magnini, Alessia Filippi, Luca Marin, Federico Colbertaldo, alla costruzione delle staffette maschili e femminili sempre protagoniste e al mantenimento del ruolo di leadership in Europa con Massimiliano Rosolino, Alessio Boggiatto, Alessandro Terrin, Paolo Bossini, Loris Facci, Francesca Segat. Atleti ancora nel giro della Nazionale, a cui però sta sopraggiungendo il cambio generazionale. Pertanto questo Europeo dev’essere considerato transitorio e non bisogna analizzarlo solo dal punto di vista dei risultati”.

Tutto sui Campionati Europei: http://it.wikipedia.org/wiki/Campionati_europei_di_nuoto_2010