Fame, anima e carattere: Lazio pronta al rush finale

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La voglia di spiccare il volo, di prendersi quello che una beffarda differenza reti ha tolto lo scorso anno. La Lazio ha fame di Champions, la brama, la vuole a tutti i costi. L’ha sfiorata a maggio, nella stagione scorsa fu un mix di ingenuità ed episodi arbitrali dubbi a negare alla Lazio quello che si era meritata. Fu sfortunata la Lazio, a pari punti con l’Udinese, in parità negli scontri diretti, fu la differenza reti a fare da spartiacque. La buona sorte non sorrise alla Lazio, basti pensare a quel 7-0 dell’Udinese a Palermo, un risultato che fece la differenza, poi, al termine della stagione in favore dei bianconeri.

Fu una delusione per Reja e i suoi ragazzi, rimase l’amaro in bocca per molto tempo. Poi il ritiro estivo, l’arrivo di un campione come Klose, di giocatori affamati come Marchetti e Lulic e quell’obiettivo che torna in mente, consci di essere più forti, perché più uniti. Ormai è chiaro, il campo l’ha reso evidente, la Lazio fa del gruppo, dell’unione d’intenti tra squadra e tecnico, la sua forza. Potremmo citare numerose partite in cui, stremata dall’emergenza infortuni e dai numerosi impegni, la Lazio è arrivata con il cuore lì dove non riusciva con i muscoli e con le gambe. Basta ricordare la rimonta contro il Cesena, il derby di ritorno affrontato con otto indisponibili, la vittoria contro il Milan e altre ancora.

Questa Lazio ha fame, ha un’anima e tanto carattere, una personalità forgiata dal suo allenatore che ha saputo amalgamare al meglio la squadra e creare un blocco unico. La vittoria contro il Cagliari è stato l’ennesima prova di  determinazione della squadra: le gambe erano pesanti, la manovra poco fluida e quindi ci ha messo grinta la Lazio per arrivare alla vittoria ed allungare al terzo posto. Parma, ora, diventa uno snodo cruciale, i tre punti peserebbero come un macigno sulla classifica, perché metterebbero, oltretutto, pressione al Napoli e all’Udinese impegnate in trasferte complicate (azzurri contro la Juve, bianconeri a Siena). Reja confida nei suoi, sa di poter contare su un gruppo che non si è mai nascosto dietro all’alibi delle assenze, anche quando era una squadra intera, e cioè undici elementi, a stazionare in infermeria. La Lazio ha vinto e convinto anche quando sono stati rispolverati elementi che, ormai, si credevano fuori dal progetto tecnico. L’infermeria, adesso, si va svuotando, anche se fuori restano i due elementi forse più importanti e cioè Klose e Lulic. L’assenza dei due, però, non può e non deve diventare una scusa e quindi ci sarà bisogno dell’ennesima prestazione coriacea per venire via dall’Emilia con il bottino pieno: “La Lazio in più delle altre ha la voglia di raggiungere gli obiettivi. Un gruppo sorprendente per il rendimento che ha, non vogliamo farci sfuggire l’opportunità dell’anno scorso, per alcune circostanze.

È il nostro obiettivo dichiarato dall’inizio dell’anno, non sarà facile ma ci proveremo fino alla  fine”. Parole e musica di Edy Reja e il suo discorso vale più di ogni altra cosa. Sì perché è proprio lo zio Edy a dare una risposta secca e sincera a chi si chiede come faccia la Lazio, nonostante tutti i problemi vissuti in questi mesi, ad essere lì. “La Lazio ha più voglia di arrivare, non vogliamo farci sfuggire l’opportunità dell’anno scorso”. Si è ripartiti dalla rabbia sportiva, un fuoco che viene alimentato settimana dopo settimana dal tecnico. La corsa è lunga e di strada da fare ce n’è ancora tanta. “Adesso dobbiamo cambiare passo, andiamo verso il caldo e ci sarà un grande dispendio dal punto di vista delle energie. Servirà forza fisica e mentale”. Edy chiama a raccolta la sua Lazio, la invita a serrare i ranghi, a stringersi ed avanzare compatta. Nove partite sono ventisette punti: un’immensità. Non è ancora stato fatto nulla, lo sprint decisivo parte ora e la Lazio è in pole position, con tre lunghezze di vantaggio. La ferita della scorsa stagione brucia ancora, la voglia di rivincita vale come propulsore. La Champions, per questa squadra, si dice valga come uno Scudetto. La Lazio è stata due volte tricolore nella sua storia e nelle stagioni precedenti a quei trionfi, la vittoria l’aveva assaporata per molto, ma poi al traguardo, l’aveva solo sfiorata. Un po’ come l’anno scorso, anche se parliamo di quarto posto e non di primo. Quindi, non varrà proprio come uno Scudetto, ma vale la pena sperare che la storia si ripeta.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]