Genoa: parola d’ordine: rivoluzione!

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Enrico Preziosi deve decidere in questo mese di dicembre il futuro del Genoa, andando a rivedere diversi punti topici. La squadra deve cercare di uscire indenne da Siena e battere il Bologna, poiché le partite con Inter e Napoli sono proibitive.

L’allenatore oggi rappresenta l’ultimo dei seri problemi su cui il presidente deve ragionare e decidere. Anche Mourinho e Capello farebbero molta fatica con questa rosa.  Il problema vero è che Bovo, Birsa, Costant, Kucka, Caracciolo, Pratto, Ribas si sono rivelati fino a ora acquisti sbagliati: troppi per non inficiare il rendimento generale di squadra.

L’impoverimento della rosa è infatti generale. Due anni fa Palacio era un comprimario obbligato a giocarsi il posto con Sculli e Palladino. Oggi è il leader indiscusso della squadra. Solo l’anno scorso Jorquera e Merkel sarebbero stati aggregati alla Primavera e non avrebbero mai visto il campo. In questa squadra invece sono spesso chiamati a svolgere il ruolo di salvatori della Patria. Troppo per due ragazzini.

La rosa del Genoa non è competitiva e ha delle carenze strutturali che tutti i tifosi evidenziano sin dall’amichevole contro il Padova. L’attacco è evanescente. Il centrocampo manca di giocatori capaci di presidiare le fasce laterali. La difesa ha dei limiti evidenti di velocità e corsa. Fateci caso, ma il Genoa subisce gol fotocopia. Prendete ad esempio il rigore parato da Frey a Verona, quello trasformato da Mutu a Cesena e quello realizzato da Ibra venerdì scorso a Marassi. In tutti e tre i casi goffo intervento del difensore, rigore, espulsione, zero punto raccolti. O prendete ad esempio il gol subito contro la Roma o quello di Nocerino sempre venerdì scorso.

Granqvist è un buon difensore, ha fisico e piedi, ma è identico in tutto e per tutto a Kaladze e Dainelli, che peraltro stanno commettendo colossali ingenuità da debuttanti. Moretti è sempre pasticcione e poco proattivo. Mesto e Antonelli lottano e sono bravi, ma hanno dei limiti difensivi evidenti, se chiamati a spingere per non regalare le fasce laterali agli avversari.

Frey risulta spesso essere il migliore in campo, anche in partite vinte.

Preziosi è chiamato all’ennesima rivoluzione, questa volta necessaria e non per puri fini bilancio. Se poi Malesani sarà ancora sulla panchina del Genoa, come pare, è il minore dei problemi. L’importante è che la rosa del Genoa torni a essere competitiva.

[Federico Santini – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]