Goggia da leggenda, vince il SuperG dieci mesi dopo l’infortunio

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Sofia Goggia
Sofia Goggia – Foto FISI

25mo successo e 46mo podio in carriera. la campionessa bergamasca più forte della sfortuna che tante volte ne ha interrotto la carriera

BEAVER CREEK – Secondo posto ieri in discesa,  gradino più alto del podio oggi in supergigante. Sofia Goggia ritorna a stupire il mondo vincendo a mani basse la seconda gara disputata sulla pista Birds of Prey di Beaver Creek, dove ha messo in fila la concorrenza per tornare a gioire in Coppa del mondo. Era dalla discesa di Altenmark del 13 gennaio che la campionessa bergamasca non vinceva in Coppa del mondo. Stavolta lo ha fatto come ai bei tempi, dimostrando ancora una volta di essere superiore alla sfortuna che tante volte ne ha interrotto la carriera. Ora può festeggiare la 25esima vittoria sul circuito e il 56esimo podio che, mai come stavolta, ha un valore inimmaginabile.

Centrale sugli sci, scorrevole come poche, Sofia ha fermo il cronometro sul tempo di 1’03″90. Un tempo inavvicinabile per chiunque, a cominciare da Lara Gut, seconda a 48 centesimi, mentre la sorprendente Ariane Raedler si è piazzata terza a 55 centesimi, in una giornata che ha regalato piazzamenti importanti alle azzurre. A cominciare da Federica Brignone, quinta a 9 centesimi dal podio, una posizione meglio di Marta Bassino, sesta ma che è stata seconda fino all’ultimo intermedio. Nona è risultata Elena Curtoni in grande ripresa, undicesima Roberta Melesi, seguita da Laura Pirovano diciottesima e Vicky Bernardi ventitreesima. Fuori dalle trenta Sara Thaler, mentre sono ritirate le sorelle Nicol e Nadia Delago, con quest’ultima vittima di una brutta scivolata che fortunatamente non le ha creato danni fisici.

Le parole di Sofia Goggia al traguardo

Sono molto contenta di questa prestazione, rispetto alla discesa sono riuscita a sciare meglio, ho messo in pista un misto fra cattiveria agonistica, tecnica e tanto istinto. Sono grata per essere tornata a fare Coppa del mondo, è stata una sfida dura nei mesi scorsi, adesso sono ancora qui e all’infortunio non penso. Stamattina mi sono alzata molto gioiosa e mi sono detta: “Se arrivo al traguardo con luce verde faccio un balletto alla Braathen”, il problema è che non sono brasiliana ma italiana e di Bergamo e l’unica cosa che mi viene bene è fare la polenta.

Sono scesa con grande solidità, sapevo che dal momento in cui gli allenatori mi avevano mandato il video del supergigante, lo avevo sentito mio. Sapevo che dovevo stare attenta alle prime cinque porte per poi scatenare i miei cavalli e così è stato. Forse è stato uno dei miei più belli supergiganti di sempre. La vittoria più importante è sempre la prossima, però chiaramente è una pietra miliare nel mio percorso.

Devo ringraziare i dottori che il 5 febbraio erano pronti ad aspettarmi in ospedale per ridurre la frattura, il mio percorso è stato come l’operazione, ho rimesso insieme curva dopo curva, pezzo dopo pezzo, alla fine però sei i pezzi vengono messi bene insieme, escono cose straordinarie. Sono molto grata a loro, alla mia famiglia, alla Federazione, alla Guardia di Finanza e ai miei fans che mi vogliono bene, anche quando vinco. Torno in Italia a distanza di un mese perchè ho bisogno di mangiare una bella matriciana tra due giorni e poi testa a Sankt Moritz”.